Via libera definitivo del Senato alla legge di Bilancio 2017, approvata senza modifiche rispetto al testo uscito dalla Camera nel primo pomeriggio di oggi 7 dicembre 2016 (scarica qui in testo finale A.S. N. 2611).
Il Senato ha approvato in via definitiva il testo della Legge di Bilancio 2017, con 173 voti favorevoli e 108 contrari. Archiviata la pratica, nel tardo pomeriggio il presidente del Consiglio Matteo Renzi è atteso al Quirinale per ufficializzare al capo dello Stato Sergio Mattarella le sue dimissioni da premier. «Sono stati mille giorni straordinari, grazie a tutti e viva l’Italia», scrive Renzi su Facebook, soddisfatto per l’ultima manovra del governo Renzi I che considera «un’ottima legge». Continua a leggere

Nel 2015 “l’Imu e la Tasi sono destinate ad aumentare”. A comunicarlo è la Cgia in un dossier pubblicato oggi. “Se dal 2016 non verrà applicata la local tax, l’aliquota Tasi sulla prima casa rischia di salire al 6 per mille” afferma il segretario dell’associazione, Giuseppe Bortolussi. Il quadro mostrato dall’associazione emerge dall’analisi dell’Ufficio studi della Cgia che ha preso in esame le delibere di approvazione delle aliquote Imu e Tasi per il 2015 dei Comuni capoluogo di provincia pubblicate sino a questo momento nel sito del Dipartimento delle Finanze.
Il prezzo del petrolio è diventato ormai un peana globale: un elemento di ripresa citato da ogni parte come ancora sicura di salvezza contro la crisi. Giusto ieri nella sua audizione al Senato Matteo Renzi l’ha citato come come «quinto fattore (di ripresa, ndr), che non dipende da noi ma diciamo dalla buona sorte, che è l’abbassamento del prezzo del petrolio». Lo scorso dicembre il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan aveva definito il petrolio a sessanta dollari al barile «una buona notizia per l’Italia» che «se continuasse» potrebbe portare da sola a un incremento del Pil dello 0,5%. Lo stesso managing partner dell’Ambrosetti Forum Valerio De Molli ha decantato i risultati positivi dell’abbassamento del petrolio al pari di una lunga sfilza di economisti che non stiamo neppure a citare per ragioni di spazio.
Il premier Matteo Renzi fa mea culpa sulle modifiche che il governo ha apportato al regime dei minimi, e che tante polemiche ha scatenato, visto che la tassazione agevolata sulle partite Iva è stata alzata dal 5% al 15%. E’stato “l’autogol più clamoroso” fatto finora dal governo, ha ammesso Renzi, rispondendo alla domanda che gli è stata posta dalla redazione di Radio Shock, la radio dei pazienti del Centro di Salute Mentale di Piacenza, in occasione della trasmissione “Le Invasioni barbariche”, andata in onda su La 7.
“Non toccherò mai le pene minime sulle frodi fiscali”. La promessa è scritta nera su bianco nel Programma nazionale di Riforme che Matteo Renzi ha inviato alla Commissione europea prima di mettere mano alla famosa delega sul fisco approvata dal consiglio dei ministri il 24 dicembre scorso, con la discussa norma sulle frodi fiscali ribattezzata subito la “salva-Berlusconi”.
Ancora cambiamenti e novità nel nostro Paese, con il nuovo anno dovremo fare i conti con il Fisco, che a quanto pare sarà oneroso per tutti i cittadini, orami quasi rassegnati dai soliti aumenti che l’Italia è solita annunciare. Nuovi aumenti anche per quanto riguarda la revisione auto, infatti, dall’1 di gennaio 2015 entreranno in vigore nuove normative e nuove tariffe. Ma rimanendo