Archivi categoria: Oneri deducibili

Mutuo Casa: con l’accollo interno è possibile detrazione del 100%

La separazione di una coppia può portare alla “riunificazione” di un mutuo ipotecario stipulato, in origine, al 50%, per l’acquisto dell’abitazione principale. Se uno dei due coniugi, infatti, diventa, con l’accordo di separazione, proprietario unico della casa e si accolla il pagamento della parte di mutuo intestato al suo ex, allora passa a lui anche il diritto alla detrazione del 19% sugli interessi passivi maturati sull’intera somma. Lo sconto d’imposta spetta anche in caso di “accollo interno”, senza cioè che sia intervenuta alcuna modifica del contratto stipulato con la banca.

La regola non cambia nel caso in cui l’appartamento acquistato da uno solo dei due coniugi venga assegnato poi, con la sentenza di separazione, all’altro che, a questo punto, pagherà il mutuo.
La condizione, in entrambe le ipotesi, è che l’accollo risulti da un atto pubblico o scrittura privata autenticata e che le quietanze di pagamento siano integrate dall’attestazione che l’intero onere è stato sostenuto dal coniuge proprietario. Continua a leggere

Oneri e spese detraibili riguardante il mantenimento dei figli

Sulla questione del trattamento fiscale degli assegni periodici versati per il mantenimento dei figli naturali, con la circolare 20/E del 13 maggio, l’Agenzia specifica che valgono le stesse regole applicate agli importi pagati per i figli legittimi: le somme sono escluse dalla base imponibile di chi le riceve e non possono essere dedotte dal reddito di chi le versa. Per quanto riguarda la deducibilità delle spese sostenute per il mantenimento della prole riportiamo di seguito un succinto elenco:
 
Oneri e spese detraibili
  • Spese di istruzione: godono della detrazione del 19%, al pari di qualsiasi altra spesa sostenuta per l’istruzione secondaria e universitaria, quelle per l’iscrizione ai conservatori e agli istituti musicali. Per questi ultimi la condizione è che siano pareggiati e non privati Continua a leggere

Indeducibili i costi di pubblicità dei farmaci

Dal 1° gennaio 2003, sono indeducibili dal reddito di impresa "i costi sostenuti per l’acquisto di beni o servizi destinati, anche indirettamente, a medici, veterinari o farmacisti, allo scopo di agevolare, in qualsiasi modo, la diffusione di specialità medicinali o di ogni altro prodotto ad uso farmaceutico" (articolo 2, comma 9, legge 289/2002).  

Si tratta di tutti i costi sostenuti dalle aziende farmaceutiche nell’ambito dell’attività di informazione scientifica rivolta alla classe medica.
La norma citata deve comunque essere interpretata in maniera coordinata con la disciplina di settore, relativa ai criteri di deducibilità delle spese della aziende farmaceutiche.
La questione sulla deducibilità dei costi deve, cioè, essere coerente con la legislazione sanitaria (Dlgs 541/1992). Continua a leggere

La deducibilità delle donazioni alle aziende ospedaliero-universitarie

Le donazioni alle aziende ospedaliero-universitarie sono deducibili dal reddito complessivo delle persone fisiche. Questi enti rientrano, infatti, fra quelli indicati all’articolo 10, comma 1, lettera l-quater, del Tuir, che danno diritto allo sconto d’imposta collegato alle erogazioni liberali loro destinate.
Erogazioni liberali che sono deducibili anche dal reddito d’impresa (articolo 100, comma 2, lettera a, del Tuir), a condizione che l’azienda ospedaliero-universitaria non svolga attività fiscalmente “commerciali”, di portata tale da fare assumere a queste ultime autonoma rilevanza, realizzando, cioè, finalità ulteriori rispetto a quelle – l’assistenza sanitaria e l’istruzione – che la norma agevolativa tutela. I chiarimenti sono arrivati con la risoluzione n. 68/E del

Oneri detraibili e deducibili: i chiarimenti dell’Agenzia delle Entrate

Nessuno ostacolo alla detraibilità della commissione pagata all’agenzia immobiliare per l’acquisto dell’abitazione principale, anche se la fattura è saldata prima sia del preliminare sia del rogito.
E’ solo la prima risposta fornita dall’Agenzia delle Entrate e contenuta nella circolare n. 39/E del 1° luglio; documento di prassi che si sofferma, chiarendole, su "questioni" sorte intorno alla deducibilità e alla detraibilità di determinate spese.

Alla cassa a proposta accettata
Al contribuente, come accade nella maggior parte dei casi, era stato presentato il "conto" all’accettazione della proposta di acquisto. Preliminare e rogito avevano visto la luce alcuni mesi dopo. L’Agenzia, ricordando che la detrazione (il 19% della spesa fino a 1.000 euro) è subordinata alla condizione che l’immobile sia acquistato e adibito ad abitazione principale, ha messo in evidenza come la conclusione dell’affare dia diritto all’acquirente di fruire del beneficio fiscale. Continua a leggere

I prodotti difettosi non abbassano l’imponibile dell’azienda

La Corte di cassazione, con sentenza n. 869 del 15 gennaio, ha accolto il ricorso dell’Amministrazione finanziaria in tema di valutazione delle rimanenze finali per la determinazione del reddito di impresa, stabilendo – sostanzialmente – che, qualora un’azienda abbia in magazzino prodotti “difettosi”, il suo reddito imponibile non si riduce, in quanto tali prodotti non sono beni “in lavorazione” e il loro valore, ai fini della determinazione del reddito di impresa, Continua a leggere

Il dipendente non va in ferie. L’azienda deduce subito l’indennità

L’indennità per le ferie maturate dal personale dipendente nel periodo d’imposta, ancorché non godute, risulta integralmente deducibile nell’esercizio di competenza non rilevando la materiale erogazione e dunque la manifestazione numeraria del relativo onere.
Il principio di tassatività delle cause e delle ipotesi di nullità e delle sanzioni all’inadempimento od all’inosservanza di disposizioni di carattere processuale rende irrilevante il deposito di una sola copia delle controdeduzioni ed appello incidentale, in luogo di un numero di copie eguale al numero di parti, non rinvenendosi alcuna norma che preveda conseguenze dal punto di vista dell’ammissibilità del mezzo o dell’asserita lesione al diritto alla difesa delle controparti. Continua a leggere

Inerenza e congruità per dedurre le spese di rappresentanza

Sono inerenti le spese sostenute, a fini promozionali o di pubbliche relazioni, con lo scopo di procurare benefici economici all’azienda. Questi costi sono deducibili secondo congruità ovvero in misura percentuale rispetto ai proventi e ai ricavi risultanti dalla dichiarazione dei redditi dello stesso periodo d’imposta.
Sono questi i criteri definiti con il decreto ministeriale del 19 novembre 2008, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale di ieri, in attuazione dell’importante innovazione introdotta dalla Finanziaria dello scorso anno per semplificare e razionalizzare la disciplina fiscale in materia di reddito d’impresa. Continua a leggere

Liberalità alle Università, la deduzione dipende dalle finalità

Le Università possono ricondursi fra i soggetti beneficiari delle erogazioni liberali deducibili dal reddito d’impresa ai sensi dell’articolo 100, comma 2, lett. a) del Tuir, sempre che le attività commerciali eventualmente svolte siano in diretta attuazione delle finalità espressamente individuate dalla norma e che non siano tali da assumere rilevanza autonoma.
E’ quanto ha chiarito la risoluzione n. 386/E del 17 ottobre. Continua a leggere

Pranzi congressuali pesanti per le aziende farmaceutiche

Le spese sostenute da una azienda farmaceutica per ospitare, a pranzo o a cena, presso ristoranti i medici intervenuti alle riunioni informativo-scientifiche, volte a diffondere e illustrare caratteristiche, qualità e applicazioni terapeutiche dei farmaci commercializzati, devono considerarsi spese di rappresentanza, soggette ai prescritti limiti di deducibilità, e non spese di pubblicità.
Il vitto, inoltre, non può essere ricompreso nel concetto di spesa di rappresentanza integralmente deducibile, se di valore inferiore alle vecchie 50mila lire, in quanto l’articolo 74, comma 2, del Tuir (vigente all’epoca dei fatti) non considera tutti i beni, ma solo quelli distribuiti gratuitamente con riferimento a oggetti materiali, mentre il vitto, al pari dell’ospitalità in genere, non riguarda un bene ma un servizio.
A tali conclusioni è pervenuta la Corte di cassazione con la sentenza n. 21270 del 7 agosto 2008. Continua a leggere

Ricariche cellulari

D. Le spese per l’acquisito di ricariche telefoniche o schede prepagate connesse all’uso dei telefoni cellulari utilizzati nello svolgimento dell’attività professionale sono deducibili nel limite dell’80% dal reddito del professionista?
R. L’art. 1, comma 402, della legge 27 dicembre 2006, n. 296 – Legge finanziaria 2007 – attraverso la modifica dell’art. 54, comma 3-bis, del TUIR,) ha fissato anche per i lavoratori autonomi all’80% il limite di deducibilità delle quote di ammortamento, dei canoni di locazione anche finanziaria e di noleggio nonchè delle spese di impiego e di manutenzione relative ad apparecchiature terminali per servizi di comunicazione elettronica ad uso pubblico di cui alla lettera gg) del comma 1 dell’art. 1 del codice delle comunicazioni elettroniche, di cui al decreto legislativo 1° agosto 2003, n. 259.
Nella risoluzione 17 maggio 2007, n. 104/E è stato evidenziato che i suddetti limiti fiscali operano sia per la telefonia fissa che per quella mobile, sempre che utilizzata nell’ambito della attività professionale o artistica, nonché per i beni (materiali ed immateriali, ivi compreso il software) utilizzati per la connessione telefonica operata nell’ambito dell’attività artistica o professionale, limitatamente a quelli indispensabili per il collegamento alle suddette linee telefoniche. Continua a leggere

Scontrini dei farmaci al setaccio. Una verifica di conformità da CAF e Professionisti abilitati

Caf e professionisti abilitati in campo per il controllo della conformità dei dati esposti e della documentazione di supporto, tra cui anche gli scontrini dei medicinali. Adempimenti e tempistica differenziati a seconda che l’assistenza fiscale venga prestata dallo stesso sostituto di imposta o da un Caf o da un professionista abilitato. A chiarire tutto ciò è la circolare n. 36/E delle Entrate che coglie l’occasione anche per elencare le tipologie di contribuenti e di redditi che possono trovare collocazione nel modello 730/2008 – redditi 2007 – nonché i rimedi utilizzabili in caso di errori scoperti dopo la presentazione del modello.
Particolarmente stringenti le istruzioni ai Caf e ai professionisti abilitati in tema di controllo della conformità dei dati e della relativa documentazione. Continua a leggere