Il Dipartimento per l’Informazione e l’Editoria della Presidenza del Consiglio dei Ministri ha reso disponibile l’elenco dei soggetti che hanno richiesto il credito d’imposta sugli investimenti pubblicitari per l’anno 2025, previsto dall’articolo 57-bis del Decreto Legge 50/2017.
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Start-up e PMI Innovative: Nuovo Codice Tributo per il Credito d’Imposta sugli Investimenti
L’Agenzia delle Entrate, con la risoluzione n. 30/E del 28 aprile 2025, ha istituito un nuovo codice tributo che permetterà di utilizzare in compensazione il credito d’imposta relativo all’eccedenza non detraibile per gli investimenti effettuati in start-up e PMI innovative.
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Nasce il codice tributo 6825 per i crediti d’imposta nell’agroalimentare
Possono partire le richieste per accedere al credito d’imposta a favore delle imprese che promuovono i prodotti agroalimentari made in Italy all’estero. Con il codice tributo 6825, istituito con la risoluzione n. 30/E del 22 aprile, infatti, le imprese italiane del settore agroalimentare, che realizzano investimenti finalizzati a incentivare l’acquisto oltreconfine dei prodotti nostrani di qualità, possono in concreto fruire del credito d’imposta, nella misura del 50% delle spese sostenute per la sponsorizzazione. È agevolabile l’importo eccedente la media degli investimenti realizzati nei tre periodi d’imposta precedenti.
Lo sconto, previsto nei commi da 1088 a 1090 dell’unico articolo della Finanziaria per il 2007 (legge 296/2006), interessa le aziende produttrici di determinati alimenti come pesci, crostacei, latte, uova, legumi, ortaggi, eccetera (tutti compresi nell’allegato I del trattato istitutivo della Comunità europea) e le piccole e medie imprese che realizzano prodotti non elencati nel suddetto allegato, anche se organizzate in cooperative agricole o consorzi. Non interessa, invece, chi promuove uno specifico marchio commerciale o direttamente un’azienda. Continua a leggere
Crediti d’imposta per le imprese che promuovono il “made in italy”

È al Mipaaf, appunto (decreto 24 luglio 2009 del ministero dell’Economia e delle Finanze), che devono essere inoltrate le richieste e sarà sempre il Mipaaf che le esaminerà, seguendo l’ordine cronologico di presentazione e risponderà, entro 60 giorni, comunicando il riconoscimento del contributo o, viceversa, il diniego per mancanza dei requisiti o per esaurimento dei fondi stanziati ad hoc. Continua a leggere
Crediti d’imposta per le imprese cinematografiche

Con la risoluzione n. 258/E del 14 ottobre, infatti, sono stati istituiti i codici tributo 6823 e 6824 da riportare nell’F24 per utilizzare i crediti in compensazione. Dovranno essere riportati nella sezione "Erario" dell’F24, nella colonna "Importi a credito compensati".
Lo sconto tributario è calcolato sulle spese sostenute nei tre periodi di imposta successivi a quello in corso al 31 dicembre 2007. Le somme in questione non rilevano a fini delle imposte sui redditi e dell’Irap e sono fruibili esclusivamente attraverso il meccanimso della compensazione.
Due i codici, perché due le tipologie di crediti individuati secondo il tipo di attività svolta dalle imprese. A stabilire le regole, precisa la risoluzione, il decreto interministeriale 7 maggio 2009 secondo il quale: Continua a leggere
Bonus investimenti, l’errata compensazione va sanzionata
Sanzioni e interessi per la Visco Sud compensata in misura superiore a quella spettante sono dovuti anche se il maggior importo utilizzato può considerarsi restituito per aver usufruito, nei periodi successivi, di un credito inferiore al limite annuale consentito. La precisazione arriva in risposta alla richiesta di chiarimenti – da parte di una società che nel 2001 aveva effettuato investimenti agevolati nelle aree svantaggiate – sulla corretta ripartizione del bonus dopo le rilevanti modifiche normative alla disciplina apportate dal Dl 138/2002 e dalla Finanziaria 2003. Continua a leggere