Archivi categoria: Adempimenti

Tasse senza sanzioni, multe no. Quanto, quando, come. Sconto 50%

ROMA – Tasse da pagare senza sanzioni. Multe no, multe stradali non si “rottamano”, si pagano come prima. Le tasse invece da pagare senza sanzioni. Quanto? Sconto circa 50 per cento della casella esattoriale. Quando? Tempo un anno per pagare e per pagare i debiti col fisco fino al 31 dicembre 2015. Come? A rate se vuoi e difficile che arrivi sms immaginato da Renzi mittente Agenzia delle Entrate, più probabile dovrai far richiesta tu dello sconto.

Tasse non pagate da pagare senza sanzioni. L’intero importo o solo una parte e, eventualmente, sino a che cifra complessiva? E poi quali debiti, di quali anni e, cosa più importante, come fare per accedere alla nuova gestione? Continua a leggere

Nuovo Regime Forfettario 2016, novità dall’Agenzia delle Entrate: applicazione, esclusioni ed aliquote

L’Agenzia delle Entrate ha chiarito attraverso una circolare quali saranno le novità inerenti il regime forfettario 2016, approvato nella più recente manovra di Governo. Criteri di accesso, applicazioni, esclusioni ed agevolazioni hanno subito profonde modifiche in seguito all’approvazione della Legge di Stabilità 2016, per questo motivo urgeva, da parte dell’agenzia pubblica italiana, una spiegazione in tal senso. Continua a leggere

Gli italiani e le tasse

Sono in totale oltre 40milioni e guadagnano in media i 20.320 euro a testa. Ecco la fotografia dei contribuenti italiani secondo le statistiche pubblicate dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, sulla base delle dichiarazioni dei redditi del 2015 (l’anno di imposta preso in considerazione, dunque, è il 2014). Come sempre, i dati medi vanno poi letti più nel dettaglio poiché la distribuzione dei redditi non è ovviamente uniforme. Ben il 46% dei contribuenti, cioè quasi la metà, guadagna in un anno meno di 15mila euro. Continua a leggere

1 febbraio data importante per le sorti del POS

Lunedì 1 febbraio è una data importante per conoscere nei dettagli gli obblighi relativi al possesso di POS per gli esercenti ed i professionisti. Per favorire la diffusione della cultura dei micropagamenti con carta di credito o di debito e aumentare la tracciabilità dei pagamenti, la Legge di Stabilità 2016 ha infatti prescritto che “entro il 1° febbraio 2016 il Ministero dell’Economia e delle Finanze e quello dello Sviluppo Economico dovranno definire i tetti delle commissioni da applicare ai pagamenti elettronici”. Spetterà al decreto del Mef definire anche l’importo delle multe e i casi di “oggettiva impossibilità tecnica” nei quali è possibile non rispettare tali adempimenti.

Niente sanzioni per le vecchie compensazioni dei sostituti

La risoluzione n. 7/E del 28 gennaio 2016 dell’Agenzia delle Entrate precisa che non verrà applicata alcuna sanzione ai quei sostituti d’imposta che hanno versato le ritenute di competenza dei mesi da gennaio a marzo 2015 non adeguandosi alla nuova disciplina. Ricordiamo, infatti che, dal 1° gennaio 2015, i sostituti d’imposta possono recuperare le somme rimborsate ai dipendenti in base ai prospetti di liquidazione dei modelli 730 e gli eventuali versamenti di ritenute o imposte sostitutive, effettuati in misura superiore a quella dovuta, esclusivamente mediante compensazione in F24, non più attraverso operazioni di compensazione “interna” di ritenute.

Sanzioni per mancato possesso del POS in dirittura di arrivo

Dovrebbe essere emanato a breve (entro l’1 febbraio 2016) il decreto del Ministro dello Sviluppo Economico, di concerto con il Ministro dell’Economia e delle Finanze, con il quale saranno disciplinate le modalità, i termini e l’importo delle sanzioni amministrative pecuniarie relative all’obbligo per i professionisti di accettare pagamenti effettuati attraverso carte di debito e carte di credito. E’ quanto prevede l’art. 1, comma 900 della Legge di Stabilità per il 2016 che ha modificato l’articolo 15 del decreto-legge 18 ottobre 2012, n. 179 (convertito, con modificazioni, dalla legge 17 dicembre 2012, n. 221),

Nuovo Isee 2016: quali le novità? come funziona?

Sono in vigore oramai i nuovi modelli ISEE, approvati dal Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali. Il modello Isee o la Dsu è la dichiarazione sostitutiva unica tramite la quale si misura la situazione economica di una famiglia. Nella Dsu devono infatti essere indicati le dichiarazioni e le certificazioni fiscali relative all’anno d’imposta 2014 e i dati, relativi ad ogni componente del nucleo (inerenti il patrimonio immobiliare e mobiliare, il possesso di veicoli). Grazie all’Isee si può avere accesso a delle agevolazioni pubbliche e prestazioni sociali. La dichiarazione Isee può essere costituita da diversi moduli ovvero:

Voluntary disclosure: l’adesione sarà possibile fino al 30 novembre

Il termine per l’adesione alla procedura di collaborazione volontaria per la regolarizzazione dei capitali detenuti all’estero slitta dal 30 settembre al 30 novembre. Per l’integrazione dell’istanza e la documentazione, invece, si avranno a disposizione ulteriori trenta giorni, fino al 30 dicembre.
La misura, contenuta in un decreto legge varato stamattina dal Consiglio dei ministri, è stata presa, considerato l’elevato numero di richieste in corso, allo scopo di riconoscere più tempo per “recuperare” i necessari documenti, operazione che, tra l’altro, implica il coinvolgimento di soggetti esteri. Continua a leggere

Fisco, la cartella di Equitalia è nulla se non passa dalle Poste Italiane

Fate attenzione a chi vi spedisce la cartella di Equitalia che vi impone un pagamento: se non arriva tramite raccomandata che passa dalle Poste Italiane, non dovete sganciare un euro. E’ quanto stabilisce una sentenza della Ctp di Reggio Emilia, la 199/03/2015, in cui si spiega che è nulla e non sanabile la cartella di pagamento emessa da Equitalia e notificata con raccomandata a/r a mezzo di un’agenzia privata di recapito. Un sistema di consegna privato, dunque, annulla l’atto e “salva” i vostri risparmi. Il ricorso – Il caso era stato sollevato da un contribuente che aveva impugnato una cartella di pagamento, ritenendola nulla per inesistenza della notifica, poiché – come spiega Il Sole 24 Ore – l’agente della riscossione non aveva utilizzato per l’invio della raccomandata a/r le Poste Italiane, così come previsto dalla legge (al contrario era stata scelta un’agenzia privata di recapito). Continua a leggere

La Cgia di Mestre lancia l’allarme tasse e smentisce Renzi & Compagni: nel 2016 si rischia salasso di 16 mld

Nel 2015 “l’Imu e la Tasi sono destinate ad aumentare”. A comunicarlo è la Cgia in un dossier pubblicato oggi. “Se dal 2016 non verrà applicata la local tax, l’aliquota Tasi sulla prima casa rischia di salire al 6 per mille” afferma il segretario dell’associazione, Giuseppe Bortolussi. Il quadro mostrato dall’associazione emerge dall’analisi dell’Ufficio studi della Cgia che ha preso in esame le delibere di approvazione delle aliquote Imu e Tasi per il 2015 dei Comuni capoluogo di provincia pubblicate sino a questo momento nel sito del Dipartimento delle Finanze. Continua a leggere

Amazon: basta reverse charge in Italia

Per i furbetti è finita l’epoca degli acquisti esentasse su Amazon Italia. Il gigante dell’e-commerce, dal primo maggio, ha ufficialmente aperto una sua succursale in Italia e come tutte le aziende presenti nel paese ha ottenuto una regolare partita IVA. Questo piccolo grande passo ha un enorme impatto per tutti coloro i quali, in possesso di una partita IVA, acquistavano “esentasse” dal gigante dell’e-commerce approfittando della pratica del “reverse charge“. Sino al 30 aprile, infatti, tutti gli acquisti aziendali erano fatturati da Amazon come azienda straniera con sede in Lussemburgo. Questo elemento consentiva a tutti i titolari di partita IVA italiana di effettuare acquisti aziendali, scaricando l’IVA, su un qualsiasi bene venduto direttamente dal gigante dell’e-commerce senza dover dimostrare che tale bene fosse davvero inerente alla propria attività. Continua a leggere

Agenzia Entrate, prima sconfitta: gli atti firmati dai dirigenti decaduti non sono validi

La Commissione Tributaria Provinciale di Milano con la sentenza n. 3222/25/15 fa tremare le gambe al fisco: Con sentenza n. 37 del 17 marzo 2015 la Corte Costituzionale ha dichiarato l’illegittimità della disposizione predetta per violazione degli artt. 3, 51 e 97 della Costituzione, avendo tale norma contribuito “all’indefinito protrarsi nel tempo di un’assegnazione asseritamente temporanea di mansioni superiori, senza provvedere alla copertura dei posti dirigenziali vacanti da parte del vincitori di una procedura concorsuale aperta e pubblica”. Ne consegue la nullità dell’atto di accertamento sottoscritto da soggetto non dotato di nona qualifica funzionale. Questa decisione è a dir poco storica, perché è la prima che stabilisce la nullità per mancanza di qualifica funzionale di un dirigente decaduto dell’Agenzia delle Entrate. Come sono andati i fatti? Continua a leggere