Tremonti:

La nuova impostazione della manovra «è una vera rivoluzione, una grande novità che rappresenta il primo passo verso la riforma della Finanziaria». Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta presenta così il risultato raggiunto con la messa a punto della Finanziaria 2009 già prima della pausa estiva. Il ministro dell’Economia Giulio Tremonti, presentando la «sua» Finanziaria a Palazzo Chigi, nel corso di una conferenza stampa, presenti anche i ministri Sacconi, Brunetta e Calderoli, conferma che il pareggio di bilancio sarà raggiunto nel 2011. Difende la Robin Tax che farà entrare nelle casse dello Stato circa 4 miliardi di euro. Gli introiti della Robin Tax, ha detto Tremonti, sono «soldi che non si mettono in tasca ma servono a evitare ulteriori tagli alla spesa sociale». Alle critiche sulla social card risponde che «non é una invenzione italiana», ma una carta che stanno sperimentando anche Inghilterra, Olanda e altri paesi europei. Una misura importante per il governo, che sarà finanziata «oltre che da fondi pubblici anche da contributi del settore privato e sconti dei settori commerciali». L’anonimato, poi, assicurerà la privacy.

La classica finanziaria si fa in due. Stabilizzazione triennale dei conti pubblici, l’agenda di Lisbona italiana e il federalismo. Queste le tre linee guida del Dpef sulle quali si è mosso il Governo. Una Finanziaria che rispetto agli anni passati, ha spiegato il ministro, si fa in due: «La sostanza per tre anni è già definita con il decreto di manovra, mentre l’involucro formale e contabile saranno discussi a partire da settembre». A settembre dunque la finanziaria accompagnata dal ddl di bilancio come annunciato. L’operazione che oggi Tremonti presenta al paese, ha detto il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta, «é record nei tempi». Ed é anche per questo – ha concluso – che «pure di fronte a qualche malignità, volevo dare atto al ministro dell’Economia e altri colleghi di aver cooperato in spirito e unità interna per raggiungere questo risultato». «Ci sembrava corretto – ha detto Tremonti – fare in questa fase un provvedimento prima dell’estate perchè non sarebbe stato ragionevole entrare in autunno con i saldi di finanza pubblica aperti, strategico nella logica europea e saggio per il nostro Paese», visto che «eravamo con un deficit/Pil all’1,9% non in discesa, ma in salita».

Finanziamenti europei gestiti da una cabina di regia. Sui finanziamenti europei Tremonti annuncia in 100 miliardi di euro nei prossimi anni. «La cabina di regia per i finanziamenti Ue sarà a Palazzo Chigi con il Cipe. Il modello precedente era dispersivo».

Dal piano casa 20mila alloggi. Il piano casa del governo Berlusconi é in avanzata fase di definizione,, dice Tremonti e prevede già dal prossimo anno 20 mila nuovi alloggi. Case costruite sul modello del social housing applicato nelle regioni. «È un impegno che siamo assolutamente in grado di mantenere». E ricorda che «negli ultimi anni l’edilizia pubblica ha costruito solo 1900 alloggi».

Ora la riforma del processo civile. «L’unica cosa che non poteva entrare nel decreto ma che sarà nel disegno di legge è la riforma del processo civile, su cui molto ha lavorato il ministro della Giustizia Alfano, che è una delle cose su cui ora dobbiamo puntare, su cui dobbiamo investire di più». I tempi lunghi dei processi, dice Tremonti, sono un fattore che spiazza, ma è fondamentale nella strategia di sviluppo del Paese.

Brunetta: antibiotici e medicine per razionalizzare la spesa pubblica. Per razionalizzare la spesa nella pubblica amministrazione il Governo ha utilizzato «antobiotici e vitamine» affinchè «il malato potesse curarsi e rilanciarsi». Il ministro della Funzione pubblica, Renato Brunetta, sottolinea di aver condiviso totalmente l’impianto di Tremonti che ha riguardato in gran parte tagli e razionalizzazione nel settore pubblico. «È in parte un’operazione difficile e dolorosa, ma non impossibile». La spesa totale nella Pubblica amministrazione, ha detto Brunetta, è poco meno di 700 miliardi di euro, mentre la massa salariale di 192 miliardi. «Lo sforzo non era impossibile – ha aggiunto Brunetta – lo abbiamo fatto. Tagliare 10 miliardi l’anno su una spesa corrente di 700 mld non ci sembra una cosa impossibile».

Sacconi: sul lavoro la manovra taglia il 41% degli oneri. «Sul lavoro – dice il ministro del Lavoro Maurizio Sacconi – sottolineo il contenuto di deregolamentazione contenuto nella manovra. L’effetto è che le imprese avranno il 41% in meno degli oneri che devono sopportare per gli aspetti tributari e di previdenza». Dalla manovra economica, dice Sacconi, esce confermato il patto sulla salute «e per il 2009 saranno disponibili più risorse di quelle concordate a suo tempo dalle Regioni con il governo Prodi». Il 2009, sottolinea il ministro del Lavoro, sarà «un anno strategico nel percorso per giungere finalmente a una razionalizzazione della spesa sanitaria». E ciò, per il ministro, deve avvenire attraverso il pieno rispetto dei piani di rientro. E ribadisce la sua posizione. «Il piano di rientro della Regione Lazio deve essere rispettato senza sconti che non potranno essere accettati da nessuna comunità».
Calderoli: sì a una banca dati delle leggi. Dopo aver tagliato in 3 mesi una grande massa di leggi inutili o abrogate ora il ministro della Semplificazione normativa Roberto Calderoli sogna di realizzare già nel 2009 una banca dati pubblica per la consultazione delle leggi ad accesso gratuito. La puntuale applicazione, entro il 2012, del complesso delle norme varate con la manovra, «determinerà – dice Calderoli – un impatto complessivo in termini di Pil di 75 miliardi di euro».

Nicoletta Cottone – Il Sole 24 Ore

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