Archivio mensile:Ottobre 2008

Detassazione straordinari, buone nuove per i lavoratori “insonni”

Imposta sostitutiva del 10% sempre per lavoro notturno e festivo, per permessi o ferie non fruite nel periodo di maturazione e per le indennità collegate ai turni. Questi alcuni degli ulteriori chiarimenti forniti da agenzia delle Entrate e ministero del Lavoro sul campo di applicazione del regime fiscale agevolato, fino a un tetto massimo di 3mila euro, previsto per gli straordinari e per i premi di produttività percepiti dai dipendenti privati, anche in part-time, che nel 2007 che hanno conseguito redditi di lavoro dipendente non superiori a 30mila euro.
La circolare n. 59/E del 22 ottobre, che integra la n. 49/2008, amplia la platea dei beneficiari sempre però nel rispetto dei principi ispiratori della norma (articolo 2, Dl 93/2008), concepita per dare maggiore impulso alla produttività delle imprese. Continua a leggere

Fisco e previdenza complementare: nuovi riscatti, vecchio regime

Come vengono tassate le somme che il fondo pensione del personale di una banca deve liquidare a titolo di riscatto parziale per mobilità ad alcuni ex iscritti non più impiegati presso l’istituto di credito e intenzionati a fruire del fondo di solidarietà, nell’ipotesi in cui questi importi siano maturati in vigenza di regimi fiscali diversi? L’importo del riscatto (50% della posizione individuale maturata) va imputato prioritariamente all’intero montante accumulato per primo nel tempo. Ai montanti delle prestazioni maturate fino al 31/12/2006 – prima dell’entrata in vigore della nuova disciplina della previdenza complementare – continua ad applicarsi il regime fiscale previgente. Questo, in estrema sintesi, uno dei chiarimenti forniti dall’agenzia delle Entrate con la risoluzione n. 399/E di oggi, in risposta all’interpello di un fondo pensione che vuole conoscere il trattamento fiscale delle somme erogate come riscatto ad alcuni ex iscritti, alla luce delle nuove norme sulla previdenza complementare. Continua a leggere

Plusvalenze “diverse” anche per le società di capitali

La regola, dettata nell’ambito dei redditi diversi, in base alla quale per calcolare la plusvalenza generata dalla cessione di partecipazioni in società di persone, il costo della stessa va aumentato dei redditi imputati al socio e diminuito delle perdite e degli utili distribuiti (fino a concorrenza dei redditi già imputati), è applicabile anche nel caso la partecipazione sia detenuta da società di capitali.

Questa, in buona sostanza, è la risposta dell’agenzia delle Entrate, fornita con la risoluzione n. 398/E del 22 ottobre, all’interpello proposto da una Srl che nel novembre 2007 aveva ceduto la quota di partecipazione detenuta in una Sas, pari al 30% del capitale sociale della stessa. Continua a leggere

F24: chi lo tarocca “paga” penalmente

La falsificazione materiale del modello F24, quando l’autore del falso è un privato, integra l’ipotesi delittuosa prevista dagli articoli 478 e 482 del codice penale. L’F24, infatti, non costituisce né atto pubblico né certificazione amministrativa, ma attestato sul contenuto di atti, in quanto documento a carattere "derivativo" del modulo di versamento di cui riporta gli estremi essenziali.
Questo, in sintesi, il pensiero espresso dalla V sezione penale della Corte di cassazione con la sentenza n. 36687 del 24 settembre. Continua a leggere

Non autosufficienti: ok alla detrazione in casa di cura

Sì dell’agenzia delle Entrate alla detrazione del 19% sui costi sostenuti per l’assistenza a persone non autonome anche quando le prestazioni non vengono fornite presso il proprio domicilio. I corrispettivi in questione devono però essere certificati distintamente rispetto a quelli riferibili ad altri eventuali servizi ricevuti presso la struttura ospitante.

Questo, in sintesi, il contenuto della risoluzione n. 397/E del 22 ottobre, che risponde all’interpello di un contribuente, con madre degente in una casa di cura presso la quale riceve anche un sostegno adeguato in quanto persona non autosufficiente. L’istante ritiene che sia estendibile al suo caso il trattamento tributario previsto dall’articolo 15, comma 1, lett. i-septies), del Tuir. Continua a leggere

Niente sconto fiscale per i parafarmaci

Per fruire della detrazione fiscale spettante per l’acquisto di medicinali, lo scontrino emesso dalla farmacia deve recare l’indicazione "farmaco" o "medicinale". Se il documento fiscale riporta la dicitura "parafarmaci", non si ha diritto alla riduzione d’imposta.
E’ quanto precisato dalla risoluzione n. 396/E del 22 ottobre, con la quale l’agenzia delle Entrate ha anche ricordato l’iter attraverso cui ai prodotti fitoterapici viene riconosciuto lo status di medicinale a tutti gli effetti, da vendere esclusivamente nelle farmacie. Continua a leggere

Metamorfosi immobiliare nella rete del Fisco

La linea di confine che distingue i fabbricati dalle aree fabbricabili è sottile. Basta che gli immobili rientrino in un piano di recupero perché perdano la loro natura originaria di fabbricati per assumere quella di aree fabbricabili. La metamorfosi può avere risvolti interessanti per il Fisco, che classifica tra i redditi diversi le plusvalenze derivanti dall’eventuale cessione di beni utilizzabili a scopo edificatorio. Questi, comunque, possono essere oggetto di rivalutazione, entro il 31 ottobre prossimo, versando un’imposta sostitutiva del 4 per cento.
A fare il punto sul trattamento fiscale delle plusvalenze generate dalla compravendita di immobili è l’agenzia delle Entrate con la risoluzione n. 395/E del 22 ottobre. Continua a leggere

La moglie comodataria affitta, il marito (ac)comodante paga le tasse

Il reddito fondiario derivante dalla locazione di un immobile, percepito dal comodatario, deve essere imputato al proprietario comodante.
È quanto risponde l’agenzia delle Entrate con la risoluzione n. 394/E del 22 ottobre all’interpello proposto da un contribuente che ha concesso un appartamento in comodato d’uso alla moglie.

L’istante aveva chiesto come dovevano essere ripartiti gli oneri fiscali relativi al reddito dell’immobile, sia ai fini Irpef che ai fini Ici, avendo autorizzato la moglie ad affittare, anche parzialmente, l’appartamento lasciato nella sua disponibilità.
Secondo il marito-proprietario, l’Ici sarebbe rimasta a suo carico, ma il reddito della locazione avrebbe dovuto essere dichiarato tra i redditi diversi da sua moglie, che realmente lo percepisce e che ne avrebbe dovuto pagare l’Irpef, mentre lui avrebbe dichiarato solo la rendita catastale. Continua a leggere

Contenzioso, in appello il Fisco la spunta nel 41% dei casi

Aumentano le pronunce favorevoli all’Agenzia delle Entrate, con buon ritorno anche in termini economici. Al 20 settembre 2008, il Fisco ha avuto ragione, in appello, nel 41% dei casi, con una crescita del 3% rispetto al risultato registrato a fine 2007 e di quasi l’8% rispetto al 2006. Un dato che supera la soglia del 50% se si considerano anche gli esiti parzialmente favorevoli. Il trend si conferma positivo anche dal punto di vista economico: negli ultimi due anni, l’Amministrazione fiscale ha “incassato” in secondo grado pronunce favorevoli su atti di accertamento per 5,1 miliardi e sfavorevoli per 3,8. Supera i 7,8 miliardi di euro, invece, il valore degli esiti positivi per il Fisco, nello stesso periodo di tempo, su atti di accertamento impugnati presso le Commissioni tributarie provinciali. I dati sono stati presentati dai vertici dell’Agenzia alla Commissione finanze della Camera lo scorso 1

Pronunce: prima di tutto la logica del ragionamento

L’omessa indicazione degli elementi dai quali il giudice abbia desunto il proprio convincimento e che sono posti a fondamento del dispositivo determina la nullità della sentenza, in quanto ciò rende impossibile ogni controllo sull’esattezza e sulla logicità del ragionamento seguito.
E’ questo il principio espresso dalla Corte di cassazione con la sentenza n. 24610 depositata il 3 ottobre 2008.

La controversia trae origine dall’impugnazione di un avviso di accertamento, con il quale l’agenzia delle Entrate aveva contestato a una Sas l’omessa contabilizzazione di ricavi, sulla base delle risultanze di un processo verbale di constatazione.
Il ricorso presentato dalla società fu accolto dai giudici di primo grado con sentenza poi confermata dalla Commissione tributaria regionale. Continua a leggere

Motivi

I motivi specifici di impugnazione non devono necessariamente consistere in una rigorosa e formalistica enunciazione delle ragioni invocate a sostegno dell’appello, essendo sufficiente una esposizione chiara e univoca, anche se sommaria, sia della domanda rivolta al giudice sia delle ragioni della doglianza.
A tali conclusioni è pervenuta la Cassazione con la sentenza n. 23608 del 15 settembre scorso. Conseguentemente, se da un lato non è consentita con la proposizione dell’appello una motivazione contenente il mero rinvio alle argomentazioni già svolte e indicate negli scritti del precedente grado di giudizio, dall’altro non è, comunque, richiesta una precisa e dettagliata indicazione dei motivi di doglianza, che possono tuttavia evincersi implicitamente anche da una loro esposizione sintetica e sommaria, caratterizzata da chiarezza e univocità. Continua a leggere

Cessione di immobili strumentali: l’Ente “non imprenditore” sconta l’Iva

L’acquisto di un complesso immobiliare strumentale da parte di un ente pubblico che opera al di fuori dell’esercizio di un’attività imprenditoriale è un’operazione soggetta all’Iva ordinaria del 20 per cento. Per la contestuale cessione di un’unità abitativa non costituente pertinenza dell’immobile strumentale per natura, opera invece il regime di esenzione dall’imposta, con conseguente assoggettamento al Registro proporzionale.
Sono le precisazioni fornite dall’agenzia delle Entrate con la risoluzione n. 393/E del 20 ottobre. Continua a leggere