Il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha emanato le disposizioni attuative per l’affrancamento agevolato delle riserve in sospensione di imposta, introducendo un meccanismo che consente alle società di “liberare” determinate riserve attraverso il versamento di un’imposta sostitutiva del 10%. L’iniziativa si inserisce nel più ampio processo di allineamento tra valori civilistici e fiscali, rappresentando un’opportunità strategica per la pianificazione patrimoniale delle imprese.
Contesto Normativo e Finalità
La misura si inquadra nell’evoluzione normativa volta a ridurre le divergenze tra rappresentazione contabile e rilevanza fiscale. Il percorso, iniziato con l’introduzione della “derivazione rafforzata” dell’articolo 83 del TUIR, prosegue con disposizioni che attribuiscono crescente rilevanza fiscale alla corretta contabilizzazione civilistica.
L’affrancamento agevolato offre alle società la possibilità di trasformare riserve “vincolate” fiscalmente in riserve liberamente distribuibili, eliminando il rischio di futura tassazione ordinaria più onerosa al momento dell’utilizzo.
Tipologie di Riserve Eleggibili
Il decreto individua due categorie principali di riserve affrancabili:
Saldi attivi di rivalutazione: Derivanti dalle leggi speciali di rivalutazione dei beni d’impresa, questi saldi rappresentano il maggior valore attribuito ai beni al netto dell’imposta sostitutiva già versata per il riconoscimento fiscale. La loro distribuzione comporterebbe normalmente tassazione ordinaria per la società distribuente.
Fondi e riserve in sospensione di imposta: Include tutte le riserve che, per effetto di specifiche disposizioni normative, risultano ordinariamente tassabili in caso di distribuzione o utilizzo, come quelle derivanti dalle leggi di riallineamento fiscale dei valori di bilancio.
Meccanismo Operativo e Vantaggi
Il meccanismo prevede il versamento di un’imposta sostitutiva del 10% calcolata sull’ammontare delle riserve che si intende affrancare. Questa aliquota risulta generalmente più favorevole rispetto alla tassazione ordinaria che graverebbe sulla società in caso di distribuzione futura.
Esempio applicativo: Una società con una riserva da rivalutazione di 880.000 euro può versare un’imposta sostitutiva di 88.000 euro (10% di 880.000) per renderla liberamente distribuibile, evitando la futura tassazione ordinaria che graverebbe sulla società al momento della distribuzione.
Requisiti Temporali e Limitazioni
L’affrancamento è riservato alle riserve esistenti nel bilancio 2023 che residuano anche nel bilancio 2024. L’importo massimo affrancabile corrisponde al minore tra quello presente nell’esercizio 2023 e quello esistente nell’esercizio 2024.
Sono escluse dall’affrancamento le riserve per le quali sia stata deliberata la distribuzione ai soci prima dell’inizio dell’esercizio successivo a quello in corso al 31 dicembre 2024, indipendentemente dal momento effettivo della distribuzione.
Modalità di Versamento e Adempimenti
L’imposta sostitutiva deve essere versata obbligatoriamente in quattro rate annuali di pari importo:
- Prima rata: entro il termine per il versamento a saldo delle imposte sui redditi 2024
- Rate successive: entro i medesimi termini per i periodi 2025, 2026 e 2027
Il versamento non comporta pagamento di interessi, rendendo l’operazione finanziariamente più vantaggiosa. Per perfezionare l’affrancamento, la società deve indicare nella dichiarazione dei redditi 2024 l’ammontare delle riserve oggetto di affrancamento e la relativa imposta sostitutiva.
Flessibilità dell’Applicazione
Il decreto prevede notevole flessibilità operativa:
Affrancamento parziale: È possibile affrancare solo una parte delle riserve eleggibili, consentendo una gestione graduale dell’operazione in base alle esigenze finanziarie e strategiche dell’impresa.
Estensione soggettiva: La disciplina si applica anche in caso di trasformazione da soggetto IRES a società IRPEF in contabilità ordinaria e viceversa, nonché alle stabili organizzazioni per le riserve del rendiconto economico e patrimoniale.
Impatti sui Soci e Neutralità Fiscale
L’affrancamento non modifica il regime fiscale ordinario previsto per i soci. Nelle società di capitali, la distribuzione di riserve affrancate continuerà a determinare tassazione del dividendo per il socio. Nelle società di persone, la distribuzione non concorrerà alla formazione del reddito del socio, essendo già stato tassato per trasparenza.
È importante notare che l’affrancamento comporta la perdita dell’eventuale credito d’imposta previsto dalle disposizioni originarie che avevano generato la riserva in sospensione.
Vantaggi Strategici per le Imprese
L’affrancamento agevolato offre diversi benefici strategici:
Semplificazione patrimoniale: Elimina la complessità gestionale legata alle riserve in sospensione di imposta, semplificando la struttura patrimoniale dell’impresa.
Flessibilità distributiva: Consente maggiore libertà nelle politiche di distribuzione degli utili senza il vincolo della futura tassazione ordinaria.
Certezza fiscale: Rimuove l’incertezza legata all’evoluzione della normativa fiscale che potrebbe influenzare la tassazione futura delle riserve in sospensione.
Ottimizzazione finanziaria: Permette una pianificazione più efficace dei flussi finanziari, eliminando il rischio di maggiori oneri fiscali in caso di distribuzione futura.
Considerazioni per la Pianificazione Aziendale
L’affrancamento agevolato richiede un’attenta valutazione delle specifiche situazioni aziendali. Le imprese dovranno bilanciare i costi immediati dell’imposta sostitutiva con i benefici futuri derivanti dalla maggiore flessibilità patrimoniale e dalla certezza fiscale.
La possibilità di affrancamento parziale consente un approccio graduale, permettendo alle imprese di testare gli effetti dell’operazione su porzioni limitate del patrimonio prima di estenderla all’intero ammontare delle riserve eleggibili.
Questa opportunità rappresenta uno strumento importante per la modernizzazione delle strutture patrimoniali aziendali, favorendo l’allineamento tra rappresentazione contabile e realtà fiscale in un contesto normativo sempre più orientato verso la coerenza tra le due dimensioni.