Irpef, via al taglio dell’acconto. A novembre si versa il 79%

Il taglio degli acconti fiscali di novembre riguarderà soltanto l’Irpef. Piccole e medie imprese, ditte individuali e società di persone che pagano l’imposta sulle persone fisiche godranno di uno sconto nel versamento di novembre. Restano escluse l’Ires e l’Irap. È quanto hanno riferito alle agenzie di stampa fonti di governo, respingendo l’ipotesi che ci sia stata una retromarcia rispetto alle intenzioni iniziali.

Il decreto legge approvato oggi dal Consiglio dei ministri riduce l’acconto Irpef da versare entro il prossimo 30 novembre di 20 punti percentuali, dal 99% al 79 per cento. L’intervento, riferiscono fonti del ministero dell’Economia, vale 3,8 miliardi e sarà coperto con le risorse provenienti dallo scudo fiscale. Il recupero sarà effettuato in sede di conguaglio nel 2010. «Una cifra importante – ha dichiarato il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Paolo Bonaiuti – si riducono gli acconti che i cittadini devono pagare alla fine di novembre, si lascia nelle tasche della gente più liquiditità».

Fino a ieri sera, secondo quanto prevedeva lo stesso comunicato ufficiale di palazzo Chigi, il decreto al vaglio oggi del Consiglio dei ministri prevedeva "Disposizioni in tema di differimento del versamento dell’acconto dell’Ires e dell’Irap" e non l’estensione all’Irpef. Oggi dopo la riunione un ministro ha confermato pubblicamente ai giornalisti che la misura approvata riguardava Irap, Ires e Irpef. La decisione di modificare la norma stralciando il beneficio, così come era stato pensato inizialmente, per grandi imprese e società di capitale sarebbe quindi stato deciso dopo il Consiglio dei ministri.

Il comunicato stampa diffuso in serata da palazzo Chigi sulle decisioni del Cdm parla solo di «un decreto legge per il differimento di acconti di imposta. Il decreto contiene anche disposizioni tese a consentire ai Comuni il rimborso della terza rata dell’Ici extrarurale». Il Consiglio dei ministri ha approvato la norma, spiega Palazzo Chigi, «con l’obiettivo di garantire strumenti di ausilio nella particolare congiuntura economica in corso di superamento».
Secondo l’ultima versione dell’intervento ad essere agevolati sarebbero piccole aziende, ditte individuali, società di persone, e i titolari di partita Iva che pagano l’Irpef. Sono esclusi invece i lavoratori dipendenti che pagano le tasse in busta paga, ma non quelli che hanno redditi aggiuntivi.

Poche ore prima che si arrivasse al chiarimento sul nulla di fatto per Ires e Irap, era intervenuta in termini di moderata soddisfazione la presidnete di Confindustria, Emma Marcegaglia. «La riduzione dell’acconto di novembre in termini di liquidità può essere un aiuto, si parla di 2-3 miliardi di euro complessivi per imprese e cittadini, ma con una platea così ampia la dimensione è minima». Per Marcegaglia scelte di alleggerimento vanno inquadrate «in un discorso più ampio di calo della pressione fiscale in modo più strutturato. Può essere una misura che in questa fase alleggerisce, soprattutto in termini di liquidità, ma penso che serva un progetto, magari graduale, di abbassamento della pressione fiscale».

Il Consiglio dei ministri ha inoltre approvato il disegno di legge taglia-burocrazia, proposto dal ministero della Funzione pubblica, guidato da Renato Brunetta. Tra le novità, la possibilità di effettuare il cambio di residenza senza recarsi fisicamente allo sportello, il rilascio della carta d’identità a coloro che hanno compiuto i dieci anni anziché a 15 e l’obbligo di prestare giuramento al momento dell’assunzione per tutti i dipendenti pubblici. Il ministro Brunetta ha così commentato: «Basta molestie amministrative. La pubblica amministrazione non deve più molestare i cittadini». «È un avvio dalla parte dei cittadini», ha detto il ministro spiegando che oltre alla semplificazione ci sarà anche «più dignità della pubblica amministrazione», facendo riferimento al giuramento previsto per i neo assunti della amministrazione pubblica.

Fonte : IlSole24Ore

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