Studi settore: in rete Gerico 2011 e il software per le anomalie

Anche quest’anno il prodotto che permette l’analisi della normalità economica è in versione anticrisi
Disponibili, sul sito dell’Agenzia delle Entrate, due nuovi software, entrambi destinati all’utilizzo da parte dei contribuenti soggetti agli studi di settore. Si tratta di Gerico 2011 e di quello che consente di spiegare al Fisco come mai la propria situazione reddituale si discosta dalla previsione dello studio.

Gerico 2011 è la versione aggiornata dell’applicativo che gestisce i 206 studi di settore in vigore per il periodo d’imposta 2010, rispetto ai quali imprese e lavoratori autonomi possono calcolare la congruità dei loro ricavi/compensi, comprensivi della normalità, e della coerenza, ai fini della presentazione della dichiarazione Unico 2011.
Anche quest’anno il prodotto si adatta alla particolare congiuntura economica negativa che investe tutti i settori produttivi.
Il software è utilizzabile sia in modalità tradizionale, cioè scaricando l’applicazione, sia con una nuova tecnologia che evita il download e offre la sicurezza di servirsi sempre dell’ultima versione.
Per i contribuenti che hanno ricevuto nel 2011 una comunicazione riguardante anomalie riscontrate sulla base dei dati rilevanti ai fini dell’applicazione degli studi di settore per il triennio 2007-2009, è on line anche il pacchetto informatico che consente di predisporre, per il successivo invio telematico, la “giustificazione” degli errori e/o delle imprecisioni segnalati nella comunicazione. Indicare, cioè, i motivi che hanno generato il “disallineamento” della propria performance “produttiva”, nei confronti degli studi.
Quest’ultimo software è utilizzabile da mercoledì, 15 giugno. Poi, una volta predisposta, la “spiegazione” deve essere trasmessa telematicamente alle Entrate. Per farlo è necessario essere in possesso del pin code, indispensabile per accedere ai servizi on line dell’Agenzia. Chi non lo ha può ottenerlo facilmente, registrandosi nell’area “servizi telematici” del sito dell’Amministrazione fiscale.
Fonte : IlFiscoOggi

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