Nuove indicazioni dell’Agenzia delle Entrate per la corretta attribuzione dei benefici previdenziali
L’Agenzia delle Entrate ha recentemente chiarito una questione complessa che coinvolge molte società agricole: come applicare correttamente le soglie di esenzione sui redditi fondiari quando solo alcuni soci possiedono la qualifica di Imprenditore Agricolo Professionale (IAP) iscritto alla previdenza agricola.
Il contesto normativo
La normativa di riferimento, contenuta nell’articolo 1, comma 44 della legge n. 232/2016, prevede specifiche agevolazioni fiscali per i coltivatori diretti e gli imprenditori agricoli che risultano iscritti alla previdenza agricola. Queste agevolazioni consistono nell’esenzione parziale dei redditi dominicali e agrari entro determinate soglie.
La problematica emerge quando ci si trova di fronte a società semplici agricole in cui la qualifica IAP è posseduta soltanto da uno dei soci, creando una situazione mista che richiede un trattamento fiscale differenziato.
La specificità delle società semplici agricole
È importante chiarire che una società semplice, pur potendo ottenere la qualifica di imprenditore agricolo professionale, non può essere direttamente iscritta alla previdenza agricola. Questo requisito, infatti, è attribuibile esclusivamente alle persone fisiche che compongono la compagine sociale.
Una società semplice acquisisce la qualifica IAP quando il suo statuto prevede come oggetto sociale l’esercizio esclusivo di attività agricole e quando almeno un socio possiede individualmente la qualifica di imprenditore agricolo professionale.
Le istruzioni operative per la compilazione
L’Agenzia ha fornito indicazioni precise su come procedere nella compilazione dei diversi quadri del modello Redditi:
Per il quadro RA:
- La casella “IAP” nella colonna 10 deve essere barrata
- L’ulteriore rivalutazione viene azzerata per il socio qualificato
- Per i soci non qualificati si applica la normale rivalutazione del 30%
Per il quadro RO:
- Nei campi 15 e 16 della sezione II devono essere riportati gli importi del maggior reddito dominicale e agrario da attribuire ai soci non qualificati
La distribuzione dei benefici
Un aspetto particolarmente interessante della normativa riguarda la possibilità per il socio IAP di beneficiare dell’esenzione anche sui redditi che, formalmente, dovrebbero essere attribuiti al socio non qualificato. Questo meccanismo permette di ottimizzare il carico fiscale complessivo della società.
Il socio con qualifica previdenziale può infatti riconoscere a sé stesso, fino alla concorrenza dei propri redditi fondiari imponibili, l’esenzione che sarebbe spettata al socio non IAP.
La compilazione del modello Redditi PF
Per quanto riguarda la dichiarazione individuale del socio IAP, i redditi devono essere ripartiti nel modello Redditi PF 2025 secondo questo schema:
- Colonna 4 dei righi da RH1 a RH4: reddito fondiario imponibile
- Colonna 13 degli stessi righi: reddito fondiario non imponibile attribuito dalla società
Implicazioni pratiche
Questa interpretazione dell’Agenzia offre alle società agricole miste una maggiore flessibilità nella gestione fiscale, permettendo di sfruttare al meglio le agevolazioni disponibili anche quando non tutti i soci possiedono i requisiti soggettivi richiesti.
La corretta applicazione di queste regole può comportare significativi vantaggi in termini di riduzione del carico fiscale complessivo, rendendo essenziale una pianificazione accurata e una compilazione precisa della documentazione fiscale.
Conclusioni
Le nuove FAQ dell’Agenzia delle Entrate rappresentano un importante chiarimento per le società agricole che si trovano in situazioni societarie miste. La possibilità di ottimizzare la distribuzione delle agevolazioni fiscali tra i soci richiede tuttavia una comprensione approfondita delle regole e una attenta pianificazione fiscale.
È consigliabile che le società interessate si confrontino con professionisti qualificati per valutare l’applicazione ottimale di queste disposizioni al proprio caso specifico, considerando sia gli aspetti fiscali immediati che le implicazioni di lungo termine per la struttura societaria.