Prezzi degli immobili ancora in discesa. Ma ci sono i segnali della ripresa

Secondo il rapporto Tecnocasa presentato stamattina i prezzi continuano a scendere, ma in lenta ripresa rispetto alla prima parte dell’anno. Nelle metropoli quotazioni in calo del 2,7 per cento
Anche nel primo semestre è continuata la diminuzione dei prezzi degli immobili ma le variazioni sono state complessivamente inferiori rispetto a quelle registrate nella seconda parte del 2008. Lo rivela un’indagine effettuata da Tecnocasa, da cui emerge un calo più sensibile nei capoluoghi di provincia (-2,8%), seguiti dalle grandi città (-2,7%) e infine dall’hinterland delle grandi città (-2,3%).

Il mercato è apparso ancora rallentato, le transazioni sono in sensibile diminuzione ma la sensazione degli operatori è che a partire dal secondo trimestre ci sia stata una ripresa della fiducia che ha rinnovato l’interesse verso l’acquisto dell’abitazione. Le transazioni sono in sensibile diminuzione, ma tra gli operatori serpeggiano segnali di ottimismo: a partire dal secondo trimestre dell’anno c’è stata una decisa ripresa della fiducia che ha rinnovato l’interesse dei potenziali acquirenti.

Stamattina, nel corso della conferenza stampa nazionale di Tecnocasa che si è tenuta al circolo della stampa di Milano, gli operatori hanno confermato un calo più sensibile delle quotazioni nei capoluoghi di provincia e infine nelle periferie delle grandi città. La diminuzione più sensibile dei prezzi rilevata da Tecnocasa si registra a Trapani (-11,7%), seguita da Varese (-10,7%) e Avellino (-9,5%). La capitale si attesta sul -2,8% e Milano a -1,7 per cento.
Nella prima parte del 2009 il prezzo dell’immobile è stato determinante ai fini dell’esito della compravendita: ormai è il rapporto qualità-prezzo è fare la differenza e i potenziali acquirenti sono sempre più attenti ad acquistare a prezzi congrui rispetto alle caratteristiche dell’edificio. Tanto che nei quartieri dove l’offerta abitativa è più vetusta si sono registrati i maggiori ribassi. In particolare sono state apprezzate le soluzioni poste ai piani alti, con spazi esterni, luminose e inserite in decorosi contesti condominiali, posizionate in zone tranquille e poco trafficate, possibilmente con box o posto auto.

Le richieste sono concentrate soprattutto sulle prime case (77,9%), un trend stimolato anche dal ribasso dei tassi di interesse sui mutui. Restite comunque anche lo zoccolo di investitori che sceglie il mattone a fronte dell’incertezza che ha interessato i mercati finanziari (22,1% ad uso investimento/seconda casa). A luglio 2009 nelle grandi città la tipologia più richiesta è stata il trilocale, con il 36,3% delle preferenze, dal momento che il calo dei prezzi li ha resi più accessibili. A Milano, Napoli e Roma però continua a "vincere" il bilocale.
Per quanto riguarda l’analisi della disponibilità di spesa, prendendo in considerazione le compravendite realizzate dalle agenzie del gruppo Tecnocasa, la maggioranza delle richieste si concentra nella fascia compresa tra i 170 e i 249mila euro (24,6%), e a seguire fino a 349mila euro (21,6%).

Le previsioni di Tecnocasa sul mercato immobiliare restano ancorate a quella che sarà la situazione economica del paese (sul fronte occupazionale e del credito): l’anno dovrebbe chiudere tra il -5 e il -3 per cento, per poi stabilizzarsi entro il 2011. Se verranno confermate le previsioni di una ripresa economica nel prossimo anno prevediamo ancora una lieve flessione dei prezzi, con una tendenza alla stabilizzazione nel 2011. Secondo gli operatori che hanno preso parola alla conferenza stampa, incidono in questa ripresa la maggiore liquidità presente nei portafogli dei riparmiatori italiani (che magari disinvestono in Borsa, dando vita alla temuta "fuga di capitali" dai mercati finanziari); gli effetti dello scudo fiscale; e la convinzione che tanto più di così i prezzi non possano scendere.

Anche le oltre 800 agenzie immobiliari della rete Gabetti – per cui il calo nel primo semestre 2009 è stato del 3,6 per cento – ieri hanno segnalato, a partire da marzo, un aumento di interesse di visite e attività. In aumento soprattutto la domanda di usato, mentre la scelta della zona non è più vincolante. Per chiudere le trattative, comunque, i proprietari devono concedere in media sconti dell’ordine del 15 per cento.

Fonte: Michela Finizio da ilsole24ore.com

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