Il sistema fiscale italiano si prepara a una nuova fase del Concordato Preventivo Biennale (CPB) con significative novità per il periodo 2025-2026. L’Agenzia delle Entrate ha pubblicato la circolare n. 9/E del 24 giugno 2025, firmata dal direttore Vincenzo Carbone, che introduce importanti modifiche all’istituto e chiarisce le modalità di adesione per i prossimi due anni.
Un Istituto in Evoluzione
Il Concordato Preventivo Biennale, introdotto dal decreto legislativo n. 13/2024, rappresenta uno strumento innovativo per favorire l’adempimento spontaneo degli obblighi dichiarativi. Tuttavia, il percorso normativo ha subito significative correzioni attraverso il decreto legislativo n. 81/2025, che ha ridisegnato alcuni aspetti fondamentali dell’istituto.
L’esclusione dei forfetari rappresenta forse il cambiamento più rilevante: dal 1° gennaio 2025, i contribuenti in regime forfetario non possono più accedere al concordato, in seguito all’abrogazione del Capo III del Titolo II del decreto originario. Questa modifica elimina una platea significativa di potenziali aderenti, concentrando l’attenzione sui soggetti che applicano gli Indici Sintetici di Affidabilità (ISA).
Tempi e Modalità di Adesione: Più Flessibilità per i Contribuenti
Una delle novità più apprezzate riguarda il posticipo del termine di adesione dal 31 luglio al 30 settembre. Per i soggetti con periodo d’imposta non coincidente con l’anno solare, il termine coincide con l’ultimo giorno del nono mese successivo alla chiusura del periodo d’imposta.
L’Agenzia ha inoltre introdotto un “doppio binario” per comunicare l’adesione: i contribuenti possono scegliere se trasmettere la domanda congiuntamente alla dichiarazione dei redditi e ai modelli ISA, oppure procedere autonomamente inviando il modello CPB insieme al solo frontespizio della dichiarazione.
L’Imposta Sostitutiva: Benefici con Limiti
Il regime dell’imposta sostitutiva opzionale ha subito una revisione significativa. Il decreto correttivo ha introdotto un limite di 85.000 euro oltre il quale non si applica più l’aliquota agevolata del 10% prevista dall’articolo 20-bis.
Per la parte eccedente tale soglia, si applicano le aliquote ordinarie:
- 43% per i soggetti IRPEF
- 24% per i soggetti IRES
Questa modifica mira a limitare i benefici fiscali per i contribuenti con maggiori incrementi di reddito, mantenendo comunque un significativo vantaggio per le variazioni contenute.
Nuove Cause di Esclusione: Coordinamento tra Professionisti
Il decreto correttivo ha introdotto due nuove cause di esclusione che riguardano specificamente il mondo professionale. La prima interessa i titolari di reddito di lavoro autonomo che partecipano contemporaneamente a associazioni o società tra professionisti: questi soggetti sono esclusi dal CPB se l’ente associativo non aderisce anch’esso al concordato.
Speculare è la seconda fattispecie, che riguarda le associazioni e società tra professionisti: queste possono aderire al CPB solo se tutti i soci o associati che dichiarano individualmente redditi di lavoro autonomo aderiscono nei medesimi periodi d’imposta.
Queste disposizioni mirano a evitare strategie elusive e a garantire coerenza nell’applicazione dell’istituto tra soggetti economicamente collegati.
Soglie Differenziate per Contribuenti Affidabili
Una delle innovazioni più interessanti riguarda l’introduzione di soglie massime per le proposte di concordato modulate in base al livello di affidabilità fiscale del contribuente. La proposta non può superare il reddito dichiarato nel periodo precedente oltre determinate percentuali:
- 10% per contribuenti con affidabilità pari a 10
- 15% per affidabilità tra 9 e 10
- 25% per affidabilità tra 8 e 9
Questo meccanismo riconosce il comportamento virtuoso dei contribuenti più affidabili, offrendo loro proposte più contenute e realistiche.
Cause di Decadenza: Maggiore Tolleranza
Il decreto correttivo ha anche mitigato alcune cause di decadenza. In particolare, l’omesso versamento delle somme dovute a seguito di controllo automatizzato produce decadenza dal CPB solo se il versamento non avviene entro 60 giorni dal ricevimento della comunicazione.
È importante notare che in questo caso il contribuente deve provvedere al pagamento integrale senza possibilità di rateazione, per non perdere i benefici dell’adesione al concordato.
Neutralizzazione dei Costi del Lavoro
Una modifica tecnica ma rilevante riguarda la neutralizzazione della maggiorazione del costo del lavoro ai fini della determinazione del reddito rilevante per la proposta di CPB. Questa maggiorazione, prevista dall’articolo 4 del decreto legislativo n. 216/2023, non influenza più il calcolo della proposta, pur rimanendo deducibile dal reddito concordato.
Prospettive e Considerazioni
Il Concordato Preventivo Biennale per il periodo 2025-2026 si presenta come uno strumento più maturo e bilanciato rispetto alla prima versione. Le modifiche introdotte mostrano un tentativo di equilibrare l’obiettivo di incrementare il gettito fiscale con la necessità di offrire ai contribuenti strumenti accessibili e vantaggiosi per l’adempimento spontaneo.
L’esclusione dei forfetari, seppur limitativa, concentra l’attenzione sui soggetti ISA, permettendo un approccio più mirato e probabilmente più efficace. Le soglie differenziate premiano l’affidabilità fiscale, mentre le nuove modalità di adesione offrono maggiore flessibilità operativa.
Il successo dell’istituto dipenderà ora dalla capacità dell’Amministrazione finanziaria di formulare proposte equilibrate e dalla disponibilità dei contribuenti a cogliere le opportunità offerte da questo strumento di collaborazione fiscale. La finestra temporale estesa per l’adesione e la possibilità di procedere autonomamente dovrebbero facilitare una maggiore partecipazione, contribuendo agli obiettivi di compliance spontanea che sono alla base dell’intero progetto.