Colf e badanti, ai datori di lavoro multe fino a 40mila euro

Ultimi giorni per mettere in regola colf e badanti. Ultimi giorni per sanare il reato del datore di lavoro domestico (la famiglia) che impiega collaboratrici senza permesso di soggiorno, evitando così lo spauracchio della reclusione, ma anche la maxi-sanzione che può arrivare a 40mila euro per un anno di lavoro in nero.

L’emersione avviata il 1° settembre sana il reato di clandestinità introdotto nel pacchetto sicurezza, che colpisce con sanzioni (da 5 a 10mila euro) o con l’espulsione gli immigrati che entrano e che soggiornano irregolarmente nel nostro paese. Ma mette al riparo anche il datore di lavoro che rischia, a volte anche senza saperlo, pesanti sanzioni amministrative e penali (persino la reclusione da 6 mesi a 3 anni).

La procedura è ancora aperta per tutte le famiglie che hanno alle proprie dipendenze colf o badanti italiane o comunitarie – e per le quali va solo regolarizzata la posizione contributiva dell’Inps – o immigrate clandestine la cui emersione va chiesta con il modulo EM online al ministero dell’Interno.

C’è tempo fino a mercoledì (ultimo giorno anche per il pagamanto del forfait con il modello F24), anche per i ritardatari, perché questa volta non ci saranno graduatorie in base all’orario di arrivo. Proprio perché la strada è ancora aperta, è bene valutare i rischi: oltre alle sanzioni di carattere penale derivanti dal mancato rispetto delle norme in materia di immigrazione, che possono scaturire a seguito dell’impiego di lavoratori extracomunitari irregolari, l’impiego di lavoratori "in nero" fa scattare di per sé, al di là della nazionalità, anche pesantissime sanzioni amministrative.

In particolare, la normativa sul lavoro e più precisamente la legge n. 248/2006 di conversione del dl 223/2006 – "decreto Bersani" prevede la cosiddetta maxi-sanzione per il lavoro sommerso: secondo questa disposizione, l’utilizzo di lavoratori non risultanti dalle scritture o altra documentazione obbligatoria è punito con una sanzione amministrativa da 1.500 a 12mila euro, maggiorata di 150 euro per ciascuna giornata di lavoro effettivo irregolare accertata. Pur essendo applicabile in misura ridotta, pari a un quarto del massimo, in questa fattispecie non è contemplata la procedura di diffida e risulta anche difficilmente sostenibile un eventuale ricorso, laddove il datore di lavoro dovrebbe dimostrare che la prestazione lavorativa non è mai avvenuta.
Le conseguenze per chi ha un rapporto di lavoro irregolare e non approfitta della sanatoria possono essere disastrose nel caso di controlli. Pensiamo alla visita da parte degli organi di vigilanza, magari a seguito di denuncia del lavoratore alla Direzione provinciale del lavoro: per un anno di lavoro, conteggiando, per esempio, cinque giorni lavorati alla settimana, l’ammontare della maxi-sanzione arriverebbe a 42mila euro (150 euro x 260 giorni = 39mila + 3mila euro).

Non va inoltre dimenticato che a questi importi, irrogati dalla Direzione provinciale del lavoro, si va ad aggiungere, in caso di lavoro irregolare domestico, una sanzione civile di minimo 3mila euro, questa volta contestata dall’Inps, indipendentemente dalla durata della prestazione lavorativa irregolare accertata (nel caso di lavoro non domestico scatterebbe anche da parte dell’Inail). Ma non finisce qui. A quelle considerate finora si andrebbero ad aggiungere quelle già previste dalla normativa in materia di evasione contributiva, mancata consegna della "lettera di assunzione" e mancata comunicazione di instaurazione del rapporto di lavoro.

Occorre quindi valutare con molta attenzione i rischi in agguato, soprattutto considerando le dichiarazioni provenienti dai vertici dell’Inps, i quali hanno già annunciato una "stretta" nei controlli ispettivi, per i periodi successivi alla sanatoria. Tutto ciò anche con riguardo ai periodi antecedenti al 1° aprile 2009, che non sono coperti dal contributo forfettario di 500 euro dovuto per l’emersione e per i quali andrebbe esperita l’autodenuncia all’Inps con l’apposito modulo LD15-ter, così come indicato nella circolare 101 del 10 agosto scorso.

 

Fonte : IlSole24Ore

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