Bonus fiscale per 3 milioni 409mila contribuenti dal 1998 al 30 giugno di quest’anno

Con giugno, sono 183.242 le ristrutturazioni edilizie avviate nel 2008 sfruttando il rimborso erariale del 36% dei costi sostenuti. Il semestre incrementa così il totale delle dichiarazioni di inizio lavori spedite dal 1998 – al Centro operativo di Pescara dell’agenzia delle Entrate – del 5,7%. Rispetto ai primi sei mesi dell’anno scorso, si registra un calo dell’11%. Ma è comunque il secondo valore assoluto da quando è in vigore la legge 449 del 1997 e, a confronto con gli anni precedenti, è superiore del 15,8% al primo semestre 2006, del 18% a quello 2005 e del 4,7% a quello del 2004. Negli ultimi cinque anni, i periodi gennaio/giugno hanno incrementato il totale delle ristrutturazioni del 10% nel 2004, del 7,3% nel 2005 e nel 2007 e del 6,5% nel 2006.

Non c’è motivo, quindi, di preoccuparsi eccessivamente: l’agevolazione fiscale, che fa risparmiare il 36% delle spese quando si affrontano i lavori di restauro di un appartamento, è sempre in auge fra i contribuenti italiani. È solo il confronto con il 2007, vero anno record per questa disposizione tributaria, che non rende giustizia ai valori di quest’ultimo semestre. 

Osservando la tabella di comparazione dei valori regionali dei primi sei mesi 2008 rispetto a quelli dei due anni precedenti si possono trarre le seguenti considerazioni: nei confronti dell’anno scorso, i valori – come già evidenziato – sono diminuiti, secondo una media dell’8%. Ma va sottolineato che in alcuni casi c’è stato un incremento. Le regioni virtuose sono cinque, con aumenti medi del 5,3%. In particolare, la Puglia ha visto crescere il suo dato di un abbondante 8%, seguita dalla Sicilia che incrementa di quasi il 6%, dalla Basilicata e dalla Campania, entrambe con +5% e dalle Marche con +1,6%. Fra le percentuali in negativo, da segnalare il decremento minimo registrato dall’Abruzzo, -3,2% e quello massimo della Sardegna, -30,6%. Le grandi regioni del Nord si attestano fra -11% (Emilia Romagna) e -21% (Veneto). La Lombardia, il cui valore assoluto mantiene sempre il primato sulle altre regioni, registra nel primo semestre 2008 un decremento del 12,5%. Ma se mettiamo da parte l’eccezionale 2007 e confrontiamo invece i risultati di quest’anno con i primi sei mesi del 2006, che ha avuto una crescita progressiva in media con gli anni precedenti, possiamo apprezzare meglio e più realisticamente i numeri prodotti nel 2008. A differenza della comparazione precedente, stavolta si evidenzia un incremento totale pari al 15,8%, con una crescita media per regione del 18%. Le percentuali territoriali sono tutte positive tranne tre sole eccezioni: la Sardegna, che subisce un decremento dell’1,2%, il Trentino Alto Adige, che diminuisce del 4,8% e il Friuli Venezia Giulia che registra pure un -14%. Per le altre 17 regioni, invece, c’è un trend di crescita del dato più che soddisfacente, con la performance migliore realizzata dalla Puglia, +51%, seguita dalla Sicilia, con +40%, dalla Campania, +37% e dalle Marche, +32%. Poi Emilia Romagna, Calabria, Basilicata e Molise, con un aumento medio del 25%. Le altre regioni sono comprese fra il +20% della Liguria e il +11% dell’Umbria. Chiudono la graduatoria, prima delle già dette percentuali negative, Valle d’Aosta e Veneto, rispettivamente con +3 e +2%.

Sonia Angeli – Fisco Oggi

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