Turismo, vacanze invernali per 1mln ma più brevi. A Natale aumentate le presenze, diminuiti gli stranieri

La crisi economica accorcia le vacanze invernali degli italiani. Circa un milione effettuerà almeno un viaggio nel periodo invernale ma deve accontentarsi di un periodo più breve. E’ questa la tendenza rilevata, per la stagione 2008-2009, dall’Osservatorio Amadeus Italia. Per le vacanze sulle neve, nel 75% dei casi osservati sono previsti spostamenti in giornata o al massimo con un pernottamento.

La scelta delle strutture alberghiere nelle principali stazioni sciistiche cade sulla fascia medio bassa (2/3 stelle, pensioni), dove si riscontra un’occupazione pari a circa il 62,5%. Per quanto riguarda i voli, nonostante una flessione delle tariffe rispetto allo scorso anno (-1,8% per la riduzione del costo del petrolio), si riscontra una situazione di sofferenza per le compagnie tradizionali, mentre tengono le low cost e i voli charter, principalmente con destinazione Egitto, Canarie, Capo Verde, Cancun, Varadero, Kenya, Zanzibar e Maldive.

I voli di linea nazionali sono i più penalizzati, soprattutto nella tratta Milano-Roma-Milano, dove la concorrenza del nuovo treno veloce e le condizioni climatiche avverse hanno determinato un’occupazione media che non supera il 36%. Grazie all’ampia disponibilità sui voli e delle proposte dei principali operatori turistici, le promozioni ”Last Minute” sono cresciute del 13% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

Una nota positiva viene dalle crociere sempre in cima alle preferenze degli italiani e dal turismo nelle città d’arte dove la domanda è stabile, soprattutto grazie al turismo scolastico, che quest’anno predilige le città italiane anziché le capitale europee. Gli alberghi delle principali zone turistiche italiane registrano una percentuale media di occupazione pari al 61%, con una durata media dei soggiorni di 1-3 giorni per i viaggiatori italiani e 4-5 giorni per gli stranieri.

Le più apprezzate sono le strutture benessere che offrono pacchetti week-end che includono pernottamento, i pasti principali e libero accesso alle strutture termali e Spa. La clientela americana e canadese risulta in contrazione rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. In particolare a Venezia, in occasione del Carnevale, si riscontra ancora una discreta disponibilità di strutture ricettive, in particolar modo in quelle di fascia alta (4-5 stelle).

Anche nel periodo natalizio gli italiani non hanno rinunciato alle vacanze. Tra Natale e l’Epifania è cresciuto complessivamente il numero dei clienti negli alberghi italiani: ma se è aumentato il numero dei nostri concittadini che hanno scelto di trascorrere le vacanze in albergo, è calato invece quello degli stranieri.

Nel periodo compreso dal 23 dicembre 2008 al 6 gennaio 2009, infatti, negli alberghi italiani si è verificato un aumento del 2,4% negli arrivi e dello 0,9% nelle giornate di presenza rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Per la clientela italiana, rileva l’Istat, si è registrata una crescita del 4,9% degli arrivi e del 2,4% delle presenze mentre per la clientela straniera c’è stato invece un calo del 3,9% degli arrivi e del 2,6% delle giornate di presenza. Rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente, in tutte le ripartizioni si registrano variazioni positive per la componente nazionale e negative per quella estera.

Nel Nord-ovest gli arrivi sono aumentati del 2,8% per la clientela italiana mentre sono diminuiti del 6,4% per quella straniera, con un calo complessivo dello 0,6%. Sempre con riferimento agli arrivi, nel Nord-est c’e’ stata una crescita dell’8,3% per la clientela nazionale che ha compensato il calo di quella estera (-1,7%), con un aumento complessivo del 5,8%.

Nell’Italia centrale, un aumento del 5,6% della componente nazionale e una diminuzione del 2,3% di quella estera hanno condotto ad una crescita del 2,1% degli arrivi totali. Nell’Italia meridionale ed insulare, c’è stata una diminuzione dell’1,1% nel complesso degli arrivi, sintesi di un calo del 9,6% della componente straniera e di un incremento dello 0,3% della componente italiana.

Per quanto riguarda le presenze, nell’Italia nord occidentale si è registrata un calo dello 0,8%, derivante da un lieve incremento della componente nazionale (+0,4%) e da una diminuzione di quella estera (-3,4%). Nell’Italia nord orientale c’e’ stato un aumento complessivo, rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente, del 2,1%, sintesi di una crescita per la clientela nazionale (+2,9%) e di una variazione quasi nulla (-0,1%) per quella straniera.

Nell’Italia centrale il calo dello 0,3% è la risultante di un aumento del 3,1% degli italiani e di una diminuzione del 3,7% degli stranieri. Infine, nell’Italia meridionale ed insulare le presenze della componente nazionale sono cresciute (+2,4%) mentre sono diminuite quelle della componente straniera (-13,4%), con una crescita complessivi dello 0,2%. La durata media della permanenza negli esercizi alberghieri è stata di 2,99 giornate, con una diminuzione assoluta, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, di 0,05 giornate. La permanenza media ha segnato un lieve calo per la componente italiana (-0,07 giornate) mentre è leggermente aumentata per quella straniera (+0,004 giornate).

(Adnkronos)

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