Lavoro autonomo: approvata la riforma

Il disegno di legge s AS 2233b Misure per la tutela del lavoro autonomo non imprenditoriale e misure volte a favorire l’articolazione flessibile nei tempi e nei luoghi del lavoro subordinato “è stato approvato questa mattina dall’aula del  Senato con 158 voti favorevoli , 9 contrari e 45 astenuti, e  diventa legge.  Nella discussione non sono state introdotte modifiche rispetto al testo approvato dalla Camera lo scorso 19 marzo . Si tratta, come ricordato dal relatore Senatore Sacconi di:

  • stabilizzazione e l’estensione dell’indennità di disoccupazione per i lavoratori con rapporto di collaborazione coordinata e continuativa;
  • istituzione di un tavolo tecnico di confronto permanente sul lavoro autonomo con il compito di formulare proposte e indirizzi in tema di modelli previdenziali, modelli di welfare, formazione professionale.

Riportiamo anche la sintesi delle dichiarazioni di voto dei rappresentanti delle forze politiche sul provvedimento:

“LN ha annunciato l’astensione poiché ritiene che il provvedimento sia ancora insufficiente nell’ottica di una vera equiparazione di tutti i lavoratori ed esprime timore rispetto ad una strumentalizzazione del ddl in chiave elettorale.

Art. 31 voterà a favore benché manifesti talune perplessità, in particolare in riferimento al lavoro agile che, lungi dal rappresentare una nuova tipologia di rapporto di lavoro, non garantisce appieno la tutela della salute e la sicurezza dei lavoratori.

I membri del Gruppo GAL voteranno in maniera difforme: il voto contrario di alcuni è dovuto principalmente ad una mancanza di tutele bancarie per i lavoratori autonomi; il Sistema euro impedisce il rispetto del dettato costituzionale circa la progressività delle imposte.

Anche ALA ha dichiarato il voto contrario ad un provvedimento che favorisce le consulenze di avvocati e commercialisti, che saranno chiamati a interpretare le norme che si vanno ad approvare.

Aut ha espresso un voto favorevole: le modifiche introdotte dalla Camera hanno valorizzato appieno le partite IVA, simbolo delle nuove professioni, soprattutto per i giovani, rafforzando le tutele dei lavoratori. Rimane tuttavia la questione, da risolvere urgentemente, di una pressione fiscale ancora troppo alta soprattutto per quelle professioni iscritte alla gestione separata. Il voto di AP è favorevole ad un provvedimento che valorizza il lavoro autonomo attraverso interventi di carattere fiscale e sociale.

Secondo M5S – che si è astenuto – il ddl si aggiunge al processo di destrutturazione del lavoro iniziato con il Jobs act: pur condividendo le norme sul lavoro autonomo che sanzionano i ritardati pagamenti della pubblica amministrazione, introducendo tutele rispetto a modifiche unilaterali del committente, il Gruppo è contrario alle norme sul lavoro agile che ampliano gli strumenti di precarizzazione del lavoro.

SI-SEL ha annunciato l’astensione: il provvedimento è un Jobs act dei lavoratori autonomi; non offre adeguate tutele sul fronte della sicurezza e darà vita a innumerevoli contenziosi in materia di carichi di lavoro, formazione e infortuni in itinere.

FI-PdL ha annunciato un voto favorevole, ferma restando la necessità di una riflessione doverosa sull’opportunità di dirottare le risorse stanziate per il settore pubblico, troppo spesso fonte di sprechi, per assunzioni nel settore privato.

Tra le tutele introdotte nel ddl, il PD ha sottolineato la riduzione al 25 per cento dell’aliquota contributiva per i professionisti iscritti in via esclusiva alla gestione separata Inps, bloccando così l’aumento previdenziale previsto dalla riforma Fornero.”

Fonte: Parlamento Italiano

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *