Investimenti più facili al Sud dal 2007 al 2013 grazie al credito d’imposta previsto dalla “Visco-Sud”

Investimenti più facili al Sud dal 2007 al 2013 grazie al credito d’imposta previsto dalla "Visco-Sud". Il bonus, reintrodotto dalla Finanziaria dell’anno scorso e recentemente autorizzato dalla Commissione europea, può essere già utilizzato per pagare gli acconti delle imposte sui redditi del 2008. L’agevolazione fiscale è automatica, per usufruirne è sufficiente presentare all’agenzia delle Entrate un formulario secondo lo schema che sarà messo a disposizione con un apposito provvedimento. Detto formulario non vale come istanza preventiva, pur rappresentando una condizione necessaria per la successiva fruizione del credito.

Questi in sintesi alcuni dei punti salienti della circolare n. 38/E firmata oggi dal direttore dell’Agenzia.
Il documento di prassi detta le regole applicative del beneficio fiscale della "Visco-Sud" che, prevede agevolazioni fiscali alle imprese che investono al Sud in beni strumentali nuovi. Destinatari sono i titolari di reddito di impresa che acquistano beni materiali e immateriali ammortizzabili, durante i sette anni previsti dalla norma (2007-2013), e destinati a strutture produttive localizzate in Calabria, Campania, Puglia, Sicilia, Basilicata, Sardegna, Abruzzo e Molise. Sono invece esclusi dal beneficio gli imprenditori dell’industria siderurgica e delle fibre sintetiche, dell’industria carbonifera e gli operatori dei settori creditizio, finanziario e assicurativo. Diversamente, il credito d’imposta sugli investimenti è stato esteso anche al settore della pesca che potrà beneficiarne solo dopo che la Commissione europea avrà espresso parere favorevole alla richiesta avanzata dal ministero delle Politiche alimentari e forestali.
Sono agevolabili solo i beni connessi a un progetto di investimento iniziale e, precisa la circolare, che per "investimento iniziale" si intende "un investimento in attivi materiali e immateriali riguardante:

la creazione di un nuovo stabilimento
l’ampliamento di uno stabilimento esistente
la diversificazione della produzione di uno stabilimento in nuovi prodotti aggiuntivi
un cambiamento fondamentale del processo di produzione complessivo di uno stabilimento esistente".
In particolare, i beni che rientrano nel regime fiscale agevolato comprendono macchinari, impianti – diversi da quelli infissi al suolo – e attrezzature varie, programmi informatici e brevetti di nuove tecnologie di prodotti e processi produttivi. La circolare precisa inoltre che tra questi beni non sono inclusi gli immobili e gli autoveicoli.

Il bonus non è cumulabile con gli aiuti de minimis né con altri aiuti di Stato che riguardano i medesimi costi ammissibili, mentre non esclude la cumulabilità, nel limite delle spese effettivamente sostenute, con altre agevolazioni non qualificabili come aiuti di Stato.
Il credito d’imposta si calcola applicando all’ammontare delle spese agevolabili, cioè l’investimento netto, il coefficiente dell’intensità di aiuto nella misura massima stabilita dalla Carta italiana degli aiuti a finalità regionale per il periodo 2007-2013, le maggiorazioni per la piccola e media impresa, ove previste, e, infine, il massimale di aiuti corretto nel caso di grandi progetti di investimento. Fermo restando che almeno il 25% del costo dell’investimento deve rimanere a carico del beneficiario.

L’incentivo fiscale può essere usato per versare le somme in acconto e a saldo, dovute per le imposte sui redditi. Successivamente, in caso di eccedenza, può essere utilizzato in compensazione, utilizzando il modello F24, anche dei debiti tributari e previdenziali.

La circolare precisa che il beneficio comprende gli investimenti già realizzati a partire dal 1° gennaio 2007. In questo caso, il credito maturato l’anno scorso, può essere utilizzato, non solo per il versamento del saldo Irpef o Ires relativo ai redditi 2007, ma anche per il versamento degli acconti dell’imposta dovuta sui redditi 2008.

Sonia Angeli e Laura Mingioni – Fisco Oggi

 

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