Funziona il Patto Antievasione fra Agenzia Entrate e Comuni

La cooperazione con i Comuni va avanti dopo il rodaggio e anticipa la stagione del federalismo fiscale

"I risultati dell’intesa con l’Anci vanno nella direzione segnata dal federalismo fiscale, di riportare a livello territoriale la questione del fisco. La vera sfida è cambiare la cultura: non possono essere l’Agenzia delle Entrate e la Guardia di finanza a lottare da sole contro l’evasione" ha sottolineato Attilio Befera, direttore delle Entrate, nel corso della presentazione dei primi risultati del fronte comune antievasione messo in atto da Agenzia, Anci (Associazione nazionale comuni italiani) e Ifel (Istituto per la finanza e l’economia locale).
Befera ha poi illustrato i numeri dell’operazione, avviata con il protocollo d’intesa sottoscritto lo scorso 12 novembre. Nel dettaglio, 3.216 le segnalazioni inviate dai Comuni all’Agenzia delle Entrate, di queste, 404 hanno condotto alla notifica di avvisi di accertamento, per un importo di maggiori imposte accertate di 3,6 milioni di euro, di cui – in caso di definitiva riscossione delle somme – il 30% spetterà agli enti comunali.

Le segnalazioni dei Comuni: distribuzione sul territorio e per ambiti di intervento
Sono circa 300 i Comuni che hanno aderito alla convenzione, in gran parte del centro nord, tra cui Bologna, Roma e Torino. A guidare la classifica delle regioni è l’Emilia Romagna, seguita dalla Lombardia, dalla Toscana, dal Piemonte, dal Veneto, dal Friuli Venezia Giulia, dalle Marche e dal Lazio. Dalla distribuzione sul territorio nazionale delle segnalazioni, infatti, emerge che il 93% proviene dal nord italia, il 4% dal centro e il 3% dal sud e dalle isole.
Distinte per ambito di intervento, invece, le segnalazioni più numerose, 2.264, provengono dalle proprietà edilizie e dal patrimonio immobiliare; seguono, con 564 unità, quelle relative ai beni che indicano capacità contributiva; 167 provengono dal settore del commercio e delle professioni, mentre dall’urbanistica e dal territorio sono arrivate all’Agenzia 137 segnalazioni; 84, infine, quelle riguardanti le residenze fiscali all’estero.
Il dato della maggiore imposta accertata, invece, evidenzia che 2.467.738 euro – circa il 70% dei 3,6 milioni complessivamente accertati – derivano dalle segnalazioni riguardanti l’urbanistica e il territorio, evidenziando l’importanza delle conoscenze dei Comuni relativamente al patrimonio immobiliare del loro territorio.

Gli obiettivi dell’intesa
Il segretario generale dell’Anci, Angelo Rughetti, è intervenuto per illustrare i punti chiave dell’intesa: formazione nei confronti del personale degli enti locali (sono già stati "istruiti" oltre 600 operatori in 14 regioni nell’arco di tre mesi), creazione di un team di esperti che elabori le linee guida per l’attuazione dell’accordo antievasione, predisposizione di chek list per segnalazioni mirate, diffusione delle best practice sul territorio, implementazione dei sistemi informatici per ottenere una standardizzazione delle procedure utilizzate.

L’alleanza antievasione corre su Siatel
Infine, la parola a Carmelo Piancaldini, della direzione centrale Accertamento, che ha illustrato il funzionamento del portale informatico Siatel, pilastro della collaborazione Entrate-Anci.
Tramite Siatel, infatti, l’Agenzia mette a disposizione dei Comuni informazioni relative a dichiarazione dei redditi, registrazioni di atti, ristrutturazioni edilizie e utenze. Grazie all’incrocio di questi dati con quelli già in loro possesso e alla conoscenza del territorio, i Comuni possono intercettare posizioni fiscalmente anomale, predisporre e inviare telematicamente segnalazioni qualificate direttamente all’ufficio delle Entrate competente a svolgere l’accertamento. 

Fonte: Nuovofiscooggi.it
 
 

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