Ecco i dati della lotta all’evasione nell’anno 2011

Un tandem di successi per le Entrate nel 2011, con 12,7 miliardi (+15,5% rispetto al 2010) riportati nelle casse dell’Erario e oltre 9,5 milioni (+7%) di contribuenti assistiti negli uffici territoriali. Cresce, inoltre, il numero dei Pin attivi a fine anno, che sale del 30% rispetto al 2010. Il doppio risultato è frutto di una strategia che punta su due fronti: accertamenti sempre più mirati e servizi sempre più efficienti. E’ così che si registra un miglioramento della tax compliance in materia di Iva: il tax gap diminuisce, passando dal 31,6% del 2008 al 27,7% del 2010.
 
I dati sono stati divulgati questa mattina nel corso della conferenza stampa “I risultati 2011 e le prospettive per il 2012” dal direttore dell’Agenzia delle Entrate, Attilio Befera, insieme al direttore vicario, Marco Di Capua, e ai direttori centrali Accertamento e Servizi ai contribuenti, rispettivamente, Luigi Magistro e Paolo Savini.
 
“L’Agenzia è complessivamente cresciuta in tutti i settori – ha affermato il direttore Befera – nonostante siano diminuite le risorse umane disponibili. Un risultato raggiunto grazie alla professionalità dei nostri dipendenti e alle strategie adottate, che hanno puntato sempre più a una maggiore efficacia ed efficienza”.
 
Il direttore vicario, Marco Di Capua, ha messo in evidenza che “nel biennio 2009-2010 si è assiste a un sensibile recupero dell’adempimento spontaneo in materia di Iva, il che contribuisce ad avvicinare un po’ di più il nostro Paese alla media europea del tax gap che, che si attesta al 14-15%. Questi risultati, da un lato, confortano gli sforzi nel tempo profusi nell’attività di prevenzione e contrasto all’evasione, dall’altro, impongono di proseguire con convinta determinazione in questa direzione, essendo ancora lunga la strada per giungere all’allineamento”.
 
12,7 i miliardi sottratti all’evasione
Il recupero dell’evasione raggiunge complessivamente quota 12,7 miliardi, facendo segnare un +15,5% rispetto al 2010, che si era chiuso con 11 miliardi in cassa. “Il risultato – ha commentato il direttore centrale Accertamento, Luigi Magistro – è il frutto della strategia da tempo messa in campo dall’Agenzia delle Entrate, che si basa su controlli sempre più mirati grazie ad analisi del rischio di evasione molto approfondite. Infatti, a fronte di una diminuzione (-1,2%) del numero di accertamenti – che passano dai quasi 706mila del 2010 ai circa 697mila del 2011 – la maggiore imposta accertata è cresciuta del 9,3%, superando la quota di 30,4 miliardi contro i 27,8 registrati nel 2010”.
 
Dai “big” alle persone fisiche, in ascesa i versamenti diretti
Dei 12,7 miliardi, i versamenti diretti ammontano complessivamente a 8,2 mld – erano 6,6 nel 2010 – mentre il riscosso da ruoli a 4,5 mld. Le somme incassate direttamente dall’attività di accertamento e di liquidazione delle dichiarazioni sono dunque aumentate del 24,2% rispetto all’anno precedente. Un incremento che ha interessato trasversalmente sia i grandi contribuenti, che concorrono a questo risultato per il 31%, sia le imprese di piccole dimensioni e lavoratori autonomi (25%), sia le persone fisiche (27%) e le imprese di medie dimensione (10%). Lieve crescita anche per il riscosso da ruoli (+2,3%), che si attesta a 4,5 miliardi.
 
Scacco all’evasione in più mosse
Sui risultati raggiunti pesa l’importante ruolo svolto da accertamenti sintetici, indagini finanziarie, controlli sui crediti Iva, oltre che dalle due task force dell’Agenzia delle Entrate per il contrasto agli illeciti fiscali internazionali (Ucifi) e alle frodi (Uffici antifrode). Sono 36.390 gli accertamenti con determinazione sintetica del reddito (+20%), eseguiti nel 2011, per una maggiore imposta accertata pari a 586 milioni di euro. Di questo tipo di accertamenti, 13.058 sono stati definiti con adesione o acquiescenza, per una maggiore imposta pari a 108 milioni di euro. Non cedono il passo le indagini finanziarie: 10.869 contro le 9.371 del 2010.
 
Task force anti-frode e illeciti internazionali sempre in prima linea
Si intensifica ulteriormente l’attività dell’ufficio centrale e degli uffici regionali Antifrode: 580 le verifiche e gli accessi mirati realizzati nel 2011 (erano state 526 nel 2010) che hanno consentito di intercettare frodi complesse per 782 milioni di Iva e 4,4 miliardi di euro di maggiori imponibili. Oltre 7,8 miliardi, invece, gli euro portati alla luce, tra attività estere e trasferimenti non dichiarati, grazie alle segnalazioni dell’Ucifi a seguito di indagini e controlli su trasferimenti illeciti e detenzione di attività economiche e finanziarie all’estero.
 
L’assistenza va in rete
Crescono i numeri relativi all’assistenza ai contribuenti, con oltre 9,5 milioni di cittadini serviti presso gli uffici lo scorso anno e circa 2,1 milioni di Pin attivi a fine 2011. “Abbiamo registrato un aumento significativo – ha messo in evidenza Paolo Savini, direttore centrale Servizi ai contribuenti – dell’utilizzo dei canali telematici: un segnale importante arriva dall’incremento del numero dei codici Pin attivi, che sono passati da circa 1,6 mln del 2010 a circa 2,1 mln alla fine del 2011, con una crescita del 31%. Un risultato raggiunto anche grazie alla campagna di sensibilizzazione realizzata presso gli uffici: i vantaggi del Fisco online, infatti, sono illustrati nelle brochure distribuite nei front office e sui totem multimediali nelle sale d’attesa”.
L’assistenza centra gli obiettivi anche a distanza, come dimostrano i quasi 2 milioni di contatti registrati dai Centri di assistenza multicanale e le 482mila risposte scritte (via e-mail o sms) e istanze Civis (il servizio di assistenza on line su comunicazioni di irregolarità e cartelle di pagamento).
 
Per saperne di più e conoscere i numeri nel dettaglio, disponibili, sul sito internet dell’Agenzia, il Book sul recupero dell’evasione e il Book sui servizi dell’Agenzia.
 
 
Fonte: Chiara Ciranda – Valentina Mengoli da nuovofiscooggi.it
 
 

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