Archivi categoria: Consorzi

Non retrodatabili gli effetti della fusione tra società “diverse”

Non è possibile retrodatare gli effetti fiscali della fusione tra una società di persone e una di capitali, soggette a imposte differenti, rispettivamente l’Irpef e l’Ires. Di conseguenza, il soggetto incorporato deve determinare il reddito relativo all’intervallo temporale tra l’inizio del periodo d’imposta e la data in cui ha effetto la fusione sulla base del proprio conto economico e assolvere ai propri obblighi dichiarativi autonomamente. Continua a leggere

Fusioni comunitarie: neutralità negata senza stabile organizzazione

Ritiro della merce dai fornitori italiani, deposito presso i propri magazzini e successiva consegna della stessa alla "casa madre" o direttamente ai clienti di quest’ultima. Non bastano tali attività per considerare la sede d’affari (che le pone in essere) di una società estera quale stabile organizzazione di quest’ultima.

L’agenzia delle Entrate, pur ribadendo che "in sede di interpello…non è possibile accertare se una determinata struttura integri i requisiti per la sussistenza di una stabile organizzazione", è, dunque, tornata, con la risoluzione n. 21/E del 27 gennaio, ad affrontare il tema, fornendo, al riguardo, utilissimi spunti interpretativi. Continua a leggere

Accollo “antieconomico”, risparmio fiscale nel mirino

Importante punto a proprio segnato dall’Amministrazione in una delicata questione in materia di accollo di costi di un consorzio da parte di un consorziato.
La Ctp di Firenze (sentenza n. 66/11/08 del 18 settembre 2008) ha, infatti, avallato il recupero dell’ufficio basato su un illecito transfer pricing (interno), avvenuto per comprimere il reddito delle singole consorziate per fini meramente fiscali, pianificando una collocazione ottimale delle componenti reddituali (positive o negative), che permettesse una riduzione del carico fiscale della società a regime fiscale più svantaggioso.

Il caso
I dipendenti amministrativi di un consorzio, per accordi contrattuali fra le parti, erano diventati dipendenti di una delle società consorziate. Tuttavia, gli stessi avevano continuato a occuparsi della contabilità del consorzio e degli altri soggetti che ne facevano parte, senza però che la società "datrice di lavoro" emettesse le fatture al consorzio che di tali attività si avvaleva. Continua a leggere