Facciamo un caso pratico, semplice, di economia reale e spicciola: pensiamo ad un piccolo negoziante nel 2010 ha avuto qualche problema finanziario.Immaginiamo che questo minimo imprenditore abbia compiuto un peccato mortale: non abbia onorato un assegno e sia stato protestato. Magari non abbia subito pignoramenti, magari abbia subito dopo pagato la cifra dovuta, ma , per motivi finanziari, non sia stato in grado, per una singola volta, di farvi fronte.
Non pensiate sia un caso raro: le norme introdotte tramite Basilea 2 hanno tolto buona parte del potere discrezionale dei direttori di banca che, sino a qualche anno fa, sanavano queste posizioni particolari. Questo imprenditore si vedrà cancellare la possibilità di fare assegni, talvolta si vedrà il conto chiuso una volta sanato il piccolo debito bancario. Inoltre tutte le forme di credito gli verranno precluse: niente carte di credito o di debito. Continua a leggere

Commercianti al dettaglio e agenzie di viaggio e turismo hanno tempo fino al 10 aprile per comunicare all’Agenzia delle Entrate l’adesione alla disciplina di deroga al limite di utilizzo del contante, giustificando a posteriori le operazioni over 1.000 euro effettuate dal 2 marzo. Colmato così il gap tra l’entrata in vigore della norma e l’approvazione del relativo modello di comunicazione.
I cittadini stranieri che acquistano beni o servizi in Italia sono esclusi dalla norma che limita il trasferimento di denaro contante tra soggetti diversi per importi pari o superiori a mille euro. La deroga è contenuta nell’articolo 3, commi 1 e 2, del Dl 16/2012 (“semplificazioni tributarie”), entrato in vigore lo scorso 2 marzo, e riguarda anche le operazioni effettuate da quel giorno fino alla pubblicazione del provvedimento del direttore dell’Agenzia delle Entrate, con il quale sarà approvato il modello di comunicazione preventiva che gli operatori interessati sono tenuti a inviare, stabilendone modalità e termini di trasmissione (
L’intervento legislativo decretato dal governo “Monti”, (come già evidenziato nell’
Riportiamo di seguito alcune risposte del MEF su argomenti riguardanti la normativa antiriciclaggio nel corso della Teleconferenza organizzata dal quotidiano Italia Oggi.
Operazioni per contanti non usuali, costituzione di trust in determinati stati extracomunitari, costituzione o impiego di strutture di gruppo artificiosamente complesse e articolate, ma anche acquisti di immobili in assenza di legami con il luogo in cui sono ubicati; sono questi solo alcuni dei numerosi indici di anomalia previsti dal decreto 16/4/2010 del ministero della Giustizia, pubblicato ieri in Gazzetta, che dovrebbero far scattare in capo a commercialisti, consulenti del lavoro, Caf, revisori contabili e consulenti tributari non iscritti in albi, avvocati e notai, la segnalazione all’unità di informazione finanziaria (Uif).
La notizia della giornata è l’arrivo da San Marino di un dossier contenente circa duemila nominativi di cittadini italiani sospettati di aver riciclato più di 100 milioni di euro attraverso una società sammarinese finita nel mirino della Guardia di Finanza. Vediamo in concreto a cosa vanno incontro tali soggetti secondo la normativa di riferimento per l’antiriciclaggio che è il Decreto Legislativo 21.11.2007 n. 231.