Befera, Senza Studi Settore Necessario Aumentare Controlli

Senza gli studi di settore i controlli ”non potranno che essere aumentati, senza pero’ avere dei riferimenti specifici”. A mettere in evidenza gli aspetti negativi che potrebbero derivare dall’eventuale sospensione degli studi di settore e’ il direttore dell’Agenzia delle entrate, Attilio Befera, nel corso della tavola rotonda promossa dalla Confcommercio di Roma ‘Recessione e fisco: sono ancora validi gli studi di settore?’. L’eventuale sospensione degli studi, spiega Befera, non porterebbe al blocco dei controlli: ”non significa che i contribuenti possono dichiarare quello che vogliono”. E senza questi parametri di riferimento ”gli strumenti di controllo perderebbero un perno fondamentale”. ”Non so quanto sia conveniente e logico in questa fase” intervenire con una sospensione degli studi, spiega il direttore.

Befera ricorda quindi che i controlli effettuati rispetto alla platea interessata sono relativamente contenuti. Su 3,5 milioni di contribuenti che devono fare riferimento agli studi lo scorso anno sono stati effettuati 60.000 controlli ”perche’ i soggetti sono risultati non congrui, di questi la meta’ sono stati chiusi in adesione”.

Gli studi, ribadisce Befera, ”rappresentano un punto di validita’ notevole” perche’ ”abbiamo la possibilita’ di effettuare delle modifiche alla luce degli eventi che si stanno verificando”. Infatti grazie al decreto anti-crisi potranno essere rivisti alcuni parametri ”per tener conto della situazione attuale, senza mettere limiti temporali per l’integrazione”. Ma soprattutto danno la possibilita’ ai contribuenti, prima della dichiarazione dei redditi, di controllare la loro posizione. E non obbligano le imprese all’adeguamento, infatti ”se ci sono le condizioni reali che consentono di non adeguarsi lo si puo’ fare”, conclude il direttore.

Adnkronos

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