Al via la revisione degli Studi di Settore per l’anno 2012

Sono 69 gli studi di settore in vigore, che dovranno essere sottoposti a revisione e applicati dall’anno d’imposta 2012. La loro programmazione, insieme ai relativi codici attività, in un provvedimento del direttore delle Entrate, disponibile da oggi sul sito internet dell’Agenzia.
È stata la Commissione degli esperti – composta da membri dell’Amministrazione finanziaria, delle associazioni di categoria e della Sose – a dare il via libera alla loro revisione con il parere espresso lo scorso 1° dicembre.
 
Si tratta dell’aggiornamento periodico (che avviene massimo ogni tre anni dal loro debutto o dall’ultima revisione) previsto affinché i parametri e i criteri definiti dagli studi continuino a rappresentare effettivamente le situazioni che intendono fotografare. Le eventuali “correzioni”, infatti, tengono conto dei cambiamenti intervenuti nelle specifiche realtà economiche e territoriali o in determinati settori di attività o, ancora, a causa dell’andamento dei mercati.
Il loro adeguamento, quindi, si basa su numerose voci che periodicamente vengono analizzate per testarne la corrispondenza con le attività cui si riferiscono.

Il provvedimento odierno specifica anche che, al termine delle elaborazioni, si potrebbe giungere all’accorpamento di alcuni studi o al trasferimento di uno o più codici attività.
In particolare, l’evoluzione dello studio UC77U (trasporti e servizi di vario genere, marittimi o via acque interne, e scuole di vela) potrà comprendere anche l’attività 77.21.02 “Noleggio senza equipaggio di imbarcazioni da diporto (inclusi i pedalò)", per la quale l’Agenzia delle Entrate ha acquisito le informazioni utili alla costruzione del relativo studio.
 
L’aggiornamento riguarda studi di settore applicati dal 2009 e le cui attività economiche sono classificate in base alla tabella Ateco 2007.
Diversi i settori coinvolti, si parte dalla riparazioni di telefoni, per passare alle agenzie matrimoniali o per la cura degli animali da compagnia. Molti gli esercizi commerciali, dai grandi magazzini ai rivenditori di libri o indumenti usati. Da aggiornare anche i parametri peri i produttori di carni e olio o per coloro che fabbricano vari tipi di articoli in plastica. Presenti, inoltre, diversi comparti dell’edilizia e della siderurgia, sale giochi, palestre e discoteche. Tra i 69 da “rivedere” studi medici e centri di medicina estetica, ma la lista è ancora lunga.

 
Fonte: r.fo. da nuovofiscooggi.it
 
 

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