Archivio mensile:Settembre 2008

Indeducibilità costi per professionisti black list, lo spartiacque è nella norma

Le disposizioni, contenute nel collegato alla Finanziaria 2007 (Dl 262/2006), che estendono ai costi sostenuti per professionisti domiciliati in Paesi a fiscalità privilegiata la disciplina antielusiva dell’articolo 110 del Tuir, si applicano relativamente alle prestazioni rese sulla base di incarichi conferiti dopo il 3 ottobre 2006, data di pubblicazione in Gazzetta del decreto legge 262. Questo il chiarimento fornito dall’agenzia delle Entrate, con la risoluzione n. 363/E del 29 settembre 2008, a una associazione di categoria dei tour operator italiani.

Secondo l’associazione, le nuove disposizioni si applicherebbero ai costi sostenuti a partire dall’inizio dell’esercizio successivo a quello in corso al 3 ottobre 2006 e di conseguenza, per i tour operator che hanno chiuso il proprio bilancio al 31 ottobre, a partire dall’esercizio 1° novembre 2006 – 31 ottobre 2007. In caso contrario, infatti – sottolinea l’istante – gli operatori con esercizio "a cavallo" sarebbero costretti a modificare i dati inseriti nei bilanci già chiusi. Continua a leggere

Associazioni sportive, Iva in agguato per le vendite ai soci

L’attività consistente in cessione di beni o prestazioni di servizi nei confronti dei propri associati, effettuata verso pagamento di corrispettivi specifici, rientra nell’ambito dell’attività commerciale sebbene esercitata da associazioni o enti sportivi, culturali o ricreativi, con relativa applicazione dell’imposizione fiscale, quando le cessioni di beni e le prestazioni di servizi non siano conformi ai fini istituzionali dell’ente.
Lo ha confermato la Corte di cassazione con la sentenza n. 22739 del 9 settembre 2008.

La controversia
Un’associazione sportiva dilettantistica impugnava innanzi alla Ctp un avviso di accertamento Iva, con cui l’ufficio, considerando commerciali le cessioni di beni e le prestazioni di servizi svolte, aveva recuperato l’imposta indebitamente sottratta a tassazione.
I giudici di primo grado respingevano il ricorso; favorevole al contribuente era invece la sentenza di secondo grado. Continua a leggere

Opzione affrancamento, basta dirlo in dichiarazione

C’è già affrancamento anche prima del versamento. L’affrancamento del saldo attivo di rivalutazione si perfeziona nel momento in cui il contribuente indica in dichiarazione dei redditi la volontà di avvalersene. Non è il versamento della prima rata dell’imposta sostitutiva a segnare l’esercizio dell’opzione, né contribuiscono a inficiarlo eventuali omissioni o ritardi nel pagamento delle somme. Gli importi non versati vengono iscritti a ruolo. Resta ferma la possibilità di avvalersi del ravvedimento operoso.
Questo, in estrema sintesi, il chiarimento fornito dall’agenzia delle Entrate con la risoluzione n. 362/E del 29 settembre, in materia di imposte sostitutive per la rivalutazione dei beni d’impresa, con la quale pertanto vengono superate le indicazioni espresse nella risoluzione 55/2008. Continua a leggere

Accollo “antieconomico”, risparmio fiscale nel mirino

Importante punto a proprio segnato dall’Amministrazione in una delicata questione in materia di accollo di costi di un consorzio da parte di un consorziato.
La Ctp di Firenze (sentenza n. 66/11/08 del 18 settembre 2008) ha, infatti, avallato il recupero dell’ufficio basato su un illecito transfer pricing (interno), avvenuto per comprimere il reddito delle singole consorziate per fini meramente fiscali, pianificando una collocazione ottimale delle componenti reddituali (positive o negative), che permettesse una riduzione del carico fiscale della società a regime fiscale più svantaggioso.

Il caso
I dipendenti amministrativi di un consorzio, per accordi contrattuali fra le parti, erano diventati dipendenti di una delle società consorziate. Tuttavia, gli stessi avevano continuato a occuparsi della contabilità del consorzio e degli altri soggetti che ne facevano parte, senza però che la società "datrice di lavoro" emettesse le fatture al consorzio che di tali attività si avvaleva. Continua a leggere

La fattura è falsa? Il recupero più che reale

La fatturazione fittizia ingenera una presunzione di corrispondente vantaggio economico, che è onere del contribuente superare.
E’ questo il principio espresso dalla Cassazione con la sentenza n. 22680 del 9 settembre 2008.

L’iter giudiziario di primo e secondo grado
Un contribuente impugnava un avviso di accertamento con il quale l’agenzia delle Entrate aveva definito un maggior imponibile Irpef, recuperando a tassazione un ingente importo riferibile a fatture emesse per operazioni nella realtà inesistenti.
La Commissione tributaria provinciale accoglieva il ricorso, annullando integralmente l’accertamento in questione. Continua a leggere

Rimborso pagamenti

Il termine di decadenza, previsto dall’articolo 38 del Dpr 602/1973, per la presentazione dell’istanza di rimborso delle imposte sui redditi in caso di versamenti diretti decorre dal giorno dei versamenti in acconto nel caso in cui questi, già al momento della loro effettuazione, risultino parzialmente o totalmente non dovuti, poiché in questa ipotesi l’interesse e la possibilità di richiedere il rimborso già sussistono.
E’ questo il principio espresso dalla Cassazione con la sentenza n. 23074, depositata il 9 settembre scorso. Continua a leggere

Aiuti di Stato, il modello per “riallinearsi” all’Europa

Approvato, con il provvedimento del direttore dell’agenzia delle Entrate del 18 settembre, il modello di dichiarazione di recupero dell’“Aiuto di Stato – Rivalutazioni (ASR)”, dichiarato incompatibile col mercato comune dalla decisione della Commissione europea C(2008)869, dell’11 marzo 2008. L’adempimento, previsto dall’articolo 83, commi da 28-octies a 28-duodecies, del decreto legge 25 giugno 2008, n. 112 (manovra d’estate), si è reso necessario al fine di attuare la procedura di restituzione dell’aiuto fruito da taluni istituti di credito (quelli di cui all’articolo 7 della legge 30 luglio 1990, n. 218) che si sono avvalsi del regime d’imposta sostitutiva di cui all’articolo 2, comma 26, della legge 24 dicembre 2003, n. 350, il quale richiamava la legge 21 novembre 2000, n. 342. Per rendere effettivo il recupero, l’articolo 83, comma 28-duodecies, ha abrogato il comma 26. Continua a leggere

Studi di settore a vocazione federalista

A partire dal 2009, è anticipato al 30 settembre del periodo d’imposta nel quale gli studi di settore entrano in vigore il termine per la loro pubblicazione in Gazzetta Ufficiale (termine fissato eccezionalmente al 31 dicembre per l’anno 2008). Sempre dal 1° gennaio 2009, inoltre, nella prospettiva ormai certa dell’attuazione del federalismo fiscale, la loro elaborazione avverrà su base comunale e regionale, anche nel quadro del coinvolgimento dei comuni nell’attività di accertamento dei tributi erariali. Sono, in sintesi, le novità introdotte dalla "manovra d’estate" in tema di studi di settore, la seconda delle quali è caratterizzata da una forte innovatività. Continua a leggere

Credito Iva, incedibile se da compensare

L’articolo 30 del Dpr 633/1972 prevede che, di regola, il credito Iva sia detratto, nell’anno successivo, dal debito risultante dalla dichiarazione relativa all’anno in corso. Ciò comporta che il credito si colleghi inscindibilmente alla posizione fiscale del contribuente che lo ha maturato, essendo destinato a divenire uno degli elementi determinanti dell’esistenza e della consistenza del suo debito d’imposta per l’anno successivo. Il credito Iva dichiarato da un contribuente non potrà, pertanto, concorrere alla determinazione delle detrazioni spettanti, per l’anno successivo, a un contribuente diverso, anche se questi è il cessionario dell’azienda alla quale il credito d’imposta si riferisce. Continua a leggere

Pvc, l’adesione agevolata si applica anche all’Irap

Il nuovo istituto dell’adesione al processo verbale di constatazione, introdotto dalla "manovra d’estate", è applicabile anche alle violazioni riguardanti Irap, addizionali Irpef e contributi previdenziali. Trova applicazione soltanto per le violazioni per le quali l’Amministrazione fiscale può procedere ad accertamento parziale e non interessa le violazioni formali. Sono questi alcuni dei principali chiarimenti forniti dall’Agenzia sul nuovo istituto finalizzato a semplificare la gestione dei rapporti tra fisco e contribuente in uno spirito di reciproca fiducia.

In sintesi, la nuova norma, operativa già per i verbali consegnati a partire dal 25 giugno 2008, data di entrata in vigore del decreto legge 112, consente al contribuente, in presenza di processi verbali di constatazione relativi a violazioni in materia di imposte sui redditi e di Iva, di accelerarne la definizione, usufruendo di una riduzione a un ottavo delle sanzioni e della possibilità di rateizzare le somme dovute senza la prestazione di garanzie. Continua a leggere

Novità per il software Uniconline Persone Fisiche e di compilazione del Consolidato 2008

Tra le novità della nuova versione del prodotto informatico, la possibilità di indicare il valore 5 nella casella per la rideterminazione del numero delle rate in cui ripartire la detrazione d’imposta relativa alle spese sostenute per gli interventi di ristrutturazione edilizia. Una chance riservata ai contribuenti di età non inferiore a 75 o 80 anni e ai soggetti che da questi hanno ereditato, acquistato o ricevuto l’immobile in donazione. Da oggi, "5" si può riportare nel quadro RP, colonna 6, dei righi da RP35 a RP37.
Inoltre, una nuova versione del software Consolidato Nazionale e Mondiale 2008, usato per la compilazione dell’omonimo modello, è da oggi disponibile sul sito dell’Agenzia con alcune novità. Continua a leggere

Contribuenti Minimi: Disco Verde dall’Unione Europea

Da Bruxelles massimo accordo per i "minimi". Senza bisogno di alcuna discussione o voto, il Consiglio Affari generali dell’Unione europea ha autorizzato l’Italia ad applicare con effetto retroattivo, dallo scorso primo gennaio, il nuovo regime per i contribuenti minimi. Le misure, introdotte dalla Finanziaria 2008, esonerano dagli adempimenti Iva i soggetti con ricavi non superiori a 30mila euro annui. Una soglia che il governo italiano può ritoccare per mantenere lo stesso valore in termini reali tenendo conto del tasso di inflazione. Continua a leggere